28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Nuove terapie per il diabete

Veleno di lumaca, la nuova arma contro il diabete

Il veleno di un particolare tipo di lumaca marina contiene un’insulina ad azione rapidissima e perfettamente compatibile con i recettori umani

Il veleno di lumaca cono, una potenziale arma contro il diabete
Il veleno di lumaca cono, una potenziale arma contro il diabete Foto: Shutterstock

Il diabete è una malattia più diffusa di quanto si pensi. I dati Istat, già alcuni anni fa, contavano oltre 3 milioni di italiani affetti da tale patologia. Da parecchio tempo ricercatori di tutto il mondo stanno cercando la soluzione più economica e indolore per ridurre gli effetti avversi causati dal diabete. Una recentissima ricerca potrebbe cambiare l’approccio di cura per questa temibile malattia metabolica.

La chiave è il veleno di lumaca
Le lumache che troviamo con molta facilità nei nostri giardini o orti non sono velenose. Ma ve ne sono alcuni tipi, che vivono nei mari, che possono portare alla morte un individuo sano in tempi brevissimi. Tale specie, definita a cono, sembra essere la chiave per la cura del diabete. Un particolare estratto del suo veleno, infatti, potrebbe portare a uno sviluppo ultra veloce dell’insulina nei pazienti diabetici.

  • Approfondimento: cos’è la lumaca Cono
    Si tratta di un animale marino diffuso soprattutto nei mari più caldi come quelli di Madagascar, Tanzania, Mozambico, Borneo e, più raramente, nel Mar Rosso. È facile trovarle soprattutto nelle barriere coralline o nelle zone in cui vi è bassa marea.

L’idea dello studio
Lo studio in questione è stato voluto perché nel 2015 alcuni ricercatori dell’Università dello Utah hanno scoperto che una particolare varietà di lumaca cono chiamata ‘Conus Geographus’ utilizzava un veleno a base di insulina per intrappolare le proprie prede. In questo modo, la preda nuota ignara all’interno di una trappola non percepibile, cadendo in uno stato di shock ipoglicemico in pochi minuti. La ricercatrice Helena Safavi-Hemami aveva ritenuto particolarmente affascinate il modo di agire dell’insulina della lumaca che aveva un effetto pressoché immediato sulla preda.

  • Approfondimento: come la lumaca cono porta alla morte
    Quando parliamo di lumaca pensiamo subito a un essere molto lento. E come può fare una creatura lenta a catturare pesci che sono notevolmente più veloci di lei? Il metodo è semplice: li droga. Il Conus geographus, infatti, emette una sorta di nuvola tossica che contiene quantità elevate di insulina. In questo modo la preda assiste a un calo talmente imponente di insulina che può andare in coma nel giro di pochi minuti. Quando la preda si trova in tale stato, la lumaca Cono la preleva con una sorta di denti-arpione cavi. Questi, all’occorrenza, secernono del veleno da alcune ghiandole. La povera vittima, quindi, viene nuovamente a contatto con ulteriore veleno – questa volta una tossina paralizzante. Ed et voilà: il pranzo della lumaca è servito.

Una struttura tridimensionale
Un team di ricerca proveniente dall’Australia e dagli Stati Uniti è riuscito a rilevare con estrema esattezza la struttura tridimensionale del veleno della lumaca Cono. Le proteine in esso contenute – ribattezzate con il termine di Con-Ins G1 – sembrano essere particolarmente efficienti e operare molto più velocemente dell’insulina umana.

Compatibili con i recettori umani
Durante lo studio, i ricercatori hanno scoperto che le proteine Con-Ins G1 sono in grado di legarsi perfettamente ai recettori umani dell’insulina. Ciò può avere implicazioni molto importanti nel trattamento del diabete. Lo studio è stato coordinato dal professor Mike Lawrence del Melbourne’s Walter and Eliza Hall Institute of Medical Researc in collaborazione con l’Università di Utah, il Monash Institute of Pharmaceutical Sciences, la Trobe University e la Flinders University in Australia. «Siamo stati entusiasti di scoprire che le insuline del veleno della lumaca cono potrebbero essere applicate a un ambiente umano», ha dichiarato la dottoressa Helena Safavi-Hemami dell’Università di Utah.

Insuline super rapide
«Abbiamo scoperto che l’insulina contenuta nel veleno della lumaca cono funziona più velocemente dell’insulina umana, evitando i cambiamenti strutturali che le insuline umane generano durante il funzionamento: sono essenzialmente attivate e pronte a legarsi ai loro recettori», spiega Lawrence che ritiene il funzionamento dell’insulina umana molto goffo se confrontato con quello della lumaca cono.

Accelerare il processo
I ricercatori spiegano che la struttura delle insuline umane contiene un componente aggiuntivo a ‘cerniera’, che si deve aprire prima di ogni connessione tra l’insulina e il recettore affinché possa espletare correttamente la sua funzione. «Studiando la struttura tridimensionale dell’insulina contenuta nel veleno di questa lumaca abbiamo scoperto come rinunciare del tutto a questo effetto ‘cerniera’. Così si può accelerare il processo di segnalazione cellulare e quindi la velocità con cui l’insulina ha effetto», continua Lawrence.

Il prossimo passo
«Il passo successivo nella nostra ricerca, che è già in corso, è quello di applicare questi risultati alla progettazione di nuovi e migliori trattamenti per il diabete, dando ai pazienti l’accesso a insuline ad azione più rapida». Lo studio è stato pubblicato su Nature Structural and Molecular Biology.