8 ottobre 2024
Aggiornato 02:00
Convention della Lega a Roma

Matteo Salvini: «Ucraina? Vedrò Draghi poi decideremo che fare in Parlamento»

Il leader della Lega al Fatto Quotidiano: «Intanto sono contento che il Presidente del Consiglio abbia iniziato a parlare di pace. Centrodestra? Dobbiamo tornare ad avere obiettivo comune»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: Ettore Ferrari ANSA

ROMA - Il leader della Lega Matteo Salvini vuole incontrare il presidente del Consiglio Mario Draghi prima dell'informativa di giovedì prossimo in Parlamento: vuole un chiarimento politico sulla strategia italiana sulla guerra in Ucraina e vuole fargli sapere che il suo partito è contrario a un quarto decreto interministeriale sulle armi da inviare all'esercito di Kiev. Ma Salvini (che non vorrebbe destabilizzare l'esecutivo) glielo dirà in privato, in un faccia a faccia a Palazzo Chigi. E poi deciderà se la Lega farà un atto parlamentare, forse una mozione, seguendo il M5S. E' il quadro tracciato da Il Fatto Quotidiano con cui Salvini ha avuto un colloquio tra un panel e l'altro della convention della Lega a Roma.

«Dopo che è tornato da Washington ho chiesto a Draghi un incontro per capire com'è andata - dice Salvini al Fatto Quotidiano - intanto sono contento che il presidente del Consiglio abbia iniziato a parlare di pace, poi ci parlerò lunedì. In base a quella chiacchierata, decideremo cosa fare in Parlamento». Questa la volontà del leader leghista, anche se al momento non sarebbe previsto un tale incontro nell'agenda del premier.

«Armi? Sono d'accordo con Conte»

Sulle armi, Salvini si dice d'accordo con Giuseppe Conte che giovedì, a Piazzapulita, ha fatto sapere che «dopo il terzo decreto interministeriale, basta con l'invio di armi». «Quella di Conte è una posizione che va rispettata, noi stiamo parlando di pace fin dall'inizio e se Conte è arrivato sulle nostre posizioni sono contento», continua Salvini parlando con Il Fatto.

E ancora, conferma il suo «no» a una quarta fornitura di armi: «Io ho detto da sempre che sono contrario - conclude Salvini - un conto è mandare aiuti economici e militari all'inizio della guerra, un conto è farlo adesso. Bisogna arrivare alla pace e inviare armi non aiuta».

Sempre a margine della convention romana «È l'Italia che vogliamo», Salvini si dice contrario anche all'allargamento della Nato a Finlandia e Svezia: «Non adesso, tutto ciò che allontana la pace va messo in lista d'attesa». Infine aggiunge che l'Eni fa bene a «pagare a Putin il gas in rubli» perché «non possiamo fare a meno del gas».

«Centrodestra? Dobbiamo tornare ad avere obiettivo comune»

«Saranno momenti complicati, non ho voglia e tempo da perdere in litigi. La Lega è una famiglia e il centrodestra deve tornare a essere una comunità di diversi con un obiettivo comune: non governare tanto per governare come il Pd o come parte dei 5Stelle ma governare per cambiare in meglio il Paese». Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini nelle conclusioni finali alla convention della Lega «L'Italia che vogliamo», in corso a Roma. «Abbiamo il dovere di prendere per mano questo straordinario Paese e di riportarlo dove i nostri nonni e nostri genitori lo hanno lasciato, con pazienza, lavoro e sorriso», ha concluso Salvini.

«Famiglia? Con legge su natalità Ungheria fa +5% all'anno»

«Il Paese europeo dove il tasso di natalità cresce maggiormente ogni anno, a suon di +5%, è l'Ungheria, dove c'è una legge sulla natalità dove, a proposito di tasse, che dal quarto figlio rende la donna fiscalmente inesistente, estende il congedo parentale fino al terzo anno d'età ai nonni e prevede un bonus per auto familiari a 7 posti».

«Fisco? Doverosa, enorme e generalizzata pace fiscale»

«Serve una enorme e generalizzata pace fiscale tra i cittadini ed Equitalia, è doverosa», «è un duplice vantaggio il saldo e stralcio dell'enorme magazzino fiscale» di Equitalia. «Se devo entrare nelle case di qualcuno entro in quelle di quello 0,2% di evasori che hanno cartelle esattoriali e che sono i furbetti veri» ha concluso.

«Autonomia? Facciamo il bene del Paese e uniamo Nord e Sud»

«Spero che il ministro Gelmini porti a casa entro la fine della legislatura la legge sull'autonomia. Se riusciamo a portare a casa l'autonomia facciamo il bene di tutta Italia e uniamo Nord e Sud. L'Autonomia unisce - ha ribadito Salvini - e spero che Gelmini, Fontana e Zaia trovino la quadra nei prossimi giorni».