29 aprile 2024
Aggiornato 10:00
La crisi del Covid

Roberto Speranza: «Servono altri dati per capire impatto variante Omicron»

Il Ministro della Salute: «Le misure messe in campo hanno prodotto ulteriore stimolo alla vaccinazione». L'ex Ministro Giulia Grillo: «Modello Covax ha fallito, puntare su Trips Waiver»

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza Foto: Palazzo Chigi

«In questo momento le misure sono quelle che abbiamo disposto, non sono all'ordine del giorno ulteriori provvedimenti». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite in collegamento con la festa del Foglio in corso a Firenze, precisando che «è del tutto evidente che valuteremo l'evoluzione epidemiologica e proveremo a ponderare le misure che abbiamo e le misure potenziali» quando si capirà l'impatto della variante Omicron.

Questo perchè «sull'impatto della variante avremo bisogno di avere ulteriori elementi di valutazioni». Ma intanto «abbiamo fatto scelte importanti già nei mesi scorsi, col green pass. Abbiamo allargato le categorie che hanno l'obbligo vaccinale. Abbiamo allargato ancora l'utilizzo del green pass, sui treni regionali e sul Tpl, negli alberghi. E in più il green pass rafforzato in vigore anche in zona bianca. Continuiamo questo percorso di gradualità, con misure utili in questa fase».

«Numeri incoraggianti su prime e terze dosi»

«I numeri delle ultime ore sono molto incoraggianti: venerdì abbiamo fatto 294mila richiami, il dato più alto in assoluto. Sempre venerdì 28.500 circa prime dosi, è un dato in crescita, arrivavamo massimo a 20mila prime dosi: è un incremento molto significativo e importante nelle ultime giornate. Le misure messe in campo hanno prodotto ulteriore stimolo alla vaccinazione». Lo ha detto il ministro della Salute citando poi gli ultimi dati della campagna vaccinale per quel che riguarda dosi booster e prime dosi.

Giulia Grillo: «Modello Covax ha fallito»

«Covax si è dimostrato essere il perfetto cavallo di Troia per i Paesi ad alto reddito. Lavarsi la coscienza 'donando' vaccini per i Paesi a basso reddito senza scalfire i diritti di proprietà intellettuale dei brevetti. Coscienza a posto, profitti a posto. Covax è un'iniziativa nata da fondazioni private prevalentemente gestite da ricchi filantropi e se indubbiamente lo scopo appare nobile, ossia quello di aiutare i Paesi a basso reddito nella lotta contro il virus attraverso il meccanismo delle donazioni, dall'altra è diventato il principale alibi per non adottare e non investire, politicamente, su altre iniziative come appunto il Trips Waiver». Così in una nota Giulia Grillo, deputata del MoVimento 5 Stelle ed ex ministro della Salute.

«Credo - aggiunge - che affidare ad un'iniziativa privata la definizione della politica globale vaccinale di lotta alla pandemia sia stata una pessima idea e per questo credo anche che l'OMS dovrebbe abbandonare tale iniziativa e chiedere senza se e senza ma il Trips Waiver. Ogni altra strategia ci sta portando a sbattere. Chi lo nega, nega l'evidenza», conclude Grillo.