19 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Centrosinistra

Nicola Zingaretti: «La stagione dei picconi è finita, ora siamo nella stagione della ricostruzione»

Il Segretario Dem: «C'è più stabilità ma che si possa dire la parola 'fine' ai trabocchetti contro il PD o il Governo non dipende da me e non lo direi. Covid? Usciamo dalla tragedia se usiamo precauzioni»

Il Segretario del PD, Nicola Zingaretti
Il Segretario del PD, Nicola Zingaretti Foto: Claudio Peri ANSA

Dopo le amministrative «io credo che il sistema sia più stabile. Ma che si possa dire la parola 'fine' ai trabocchetti contro il Pd o contro il governo non dipende da me e non lo direi». Però ora «la stagione dei picconi è finita, siamo nella stagione della ricostruzione». Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in un collegamento video all'evento «Riparte l'Italia - insieme per ricostruire» organizzato a Bologna.

«In questi paese viviamo di chiacchiericcio e trabocchetti - ha proseguito Zingaretti -. Non c'è dubbio che il quadro politico, lo dico da otto mesi, si è molto rafforzato perché è stato molto importante, un segnale politico, che la forza politica più seria, responsabile, coerente e proiettata verso la difesa dell'interesse del paese è stata premiata dagli italiani».

L'alleanza tra Pd e M5s «che purtroppo non si è presentata alle elezioni locali» secondo Zingaretti «ha portato l'elettorato a unirsi intorno a quelle candidature - anche dove abbiamo perso - che rappresentavano la stabilità e la continuità. Questo è stato un fatto politico molto importante che porterà anche le opposizioni a cambiare».

«La stagione dei picconi è finita, siamo nella stagione della ricostruzione - ha detto il segretario dem -. E io credo che sulla ricostruzione, sulla rinascita, noi abbiamo molte più cose da dire. Se è possibile lo è perché abbiamo vinto la grande battaglia europea che sembrava impossibile, quella del Recovery fund» che «è la madre di tutte le prove».

Da ora in avanti «non dobbiamo ricostruire l'Italia che c'era, non dobbiamo rimettere indietro le lancette dell'orologio» perché «quel sistema paese non funzionava. Abbiamo oltre 250 miliardi di euro finalmente per fare quello che per anni abbiamo chiesto. Questa è la madre di tutte le battaglie».

«Usciamo dalla tragedia se usiamo precauzioni»

«Io credo che se continuiamo ad avere piena coscienza che il coronavirus è ancora presente fra noi ce la faremo» a uscire dall'emergenza sanitaria. Ma dobbiamo «continuare ad avere precauzioni e cautele». Questo, per il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è il «modo di tornare a vivere, continuare a lavorare, a investire e anche a divertirsi».

«L'errore che non dobbiamo fare - ha spiegato Zingaretti - è confondere l'idea che abbassare la guardia ed eliminare le precauzioni significhi accelerare l'uscita dalla tragedia sanitaria. E' vero l'opposto».

Per il segretario «il distanziamento sociale, evitare assembramenti, mascherine e igiene delle mani devono essere le quattro regole dalle quali non ci si può discostare. Si può costruire su questo un equivoco: che riprendere a vivere significa rimuovere queste protezioni. Se vogliamo riprendere a vivere dobbiamo farlo con queste precauzioni».

«No alla movida per riuscire a tenere aperte le scuole»

«Possiamo riuscire» a continuare a mantenere aperte le scuole, anche durante l'emergenza Covid-19, se dentro gli istituti vengono mantenuti comportamenti corretti in sicurezza. Ma «è molto importante quello che si fa fuori dalla scuola» e in particolare durante «la movida notturna»: dobbiamo «continuare a stringere i denti e non affollare le metropoli di eventi di massa che sono possibili focolai».

«Possiamo riuscire a tenere aperte le scuole - ha detto Zingaretti - soprattutto se intorno alle scuole capiamo che è molto importante tenere bassi i livelli dei contagi. La scuola va tutelata non solo per quello che avviene dentro l'edificio scolastico, ma con comportamenti individuali di tutti 24 ore al giorno, che evitino la costituzione di nuovi focolai soprattutto nei centri urbani».

«Se vogliamo tenere aperte le scuole e le università - ha proseguito - è molto importante quello che si fa dentro questi luoghi ma è anche molto importante la movida notturna o continuare a stringere i denti e non affollare le metropoli di eventi di massa che sono possibili focolai». Il primo punto da salvaguardare è la scuola e l'università: «anche perché gli studenti i professori e il personale della scuola stanno correndo grandi pericoli e dobbiamo loro un grande rispetto».