25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
I soldi dell'Europa

Matteo Renzi: «In autunno la crisi sarà tale che imporrà il MES». Duro Buffagni: «Sei un gufo»

Il leader d'Italia Viva: «Non saranno Zingaretti o il sottoscritto a imporlo, lo farà la realtà. Il MES ha vincoli inferiori al Recovery ed è frenato da obiezioni ideologiche». Boschi: «Assurdo rinunciarci»

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi Foto: ANSA

«Io penso che non saranno Zingaretti o Renzi a imporre il Mes, lo farà la realtà. In autunno la crisi sarà tale che i soldi del Salvastati s'imporranno da soli». Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un'intervista a Repubblica. «Il Mes ha vincoli inferiori al Recovery Fund ed è frenato da obiezioni ideologiche».

Da dove partirebbe per spendere i 209 miliardi? «Abolirei i redditi di emergenza e sbloccherei i cantieri - ha risposto Renzi - Basta con i sussidi. Il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione sono comprensibili nella fase acuta della pandemia, ma alla lunga diventano il metadone dell'economia italiana. Serve la crescita, non l'assistenzialismo». «Il premier venga in aula ad agosto, metta la faccia sul business plan per la ripresa e su questo la maggioranza tutta insieme sfidi le opposizioni. Questa è politica, non populismo», ha proseguito. La Bicamerale? «Non ha senso», ha chiosato Renzi.

«Siamo per il maggioritario da sempre»

Sulla legge elettorale ci siamo smarcati, ha spiegato, «perché siamo per il maggioritario da sempre. Ho perso Palazzo Chigi per affermare un modello istituzionale in cui la sera delle elezioni si sapesse chi ha vinto. Perché dovrei cambiare idea adesso?».

Il governo durerà quindi fino al 2023? «La legislatura sì, il governo dura finché fa le cose - ha spiegato - Mi auguro più concretezza e competenza sui dossier».

Buffagni: «Il gufo sei tu»

Gli risponde il viceministro cinquestelle dello Sviluppo economico Stefano Buffagni che, a margine della kermesse dell'Associazione Rousseau, attacca il leader di Italia Viva: «Renzi è un gufo, il Mes oggi non serve». E aggiunge: «È maggioranza contro maggioranza, noi ora dobbiamo correre sul recovery plan». E commenta positivamente la proposta di Forza Italia, accolta anche dal presidente della camera Roberto Fico, di istituire una commissione parlamentare per decidere come impiegare i fondi europei. «Creare una bicamerale mi sembra un'idea di buon senso», afferma.

Boschi: «Assurdo rinunciare al MES»

«I soldi del Mes sono disponibili da subito e hanno meno vincoli dei soldi del Recovery Fund che arriveranno solo nel 2021. Rinunciare al Mes per scelta ideologica è assurdo. I soldi servono agli italiani: non rinviamo ancora». Lo afferma la presidente dei deputati di Italia Viva, Maria Elena Boschi.

Italia Viva: «Basta ideologia»

«I soldi del Mes ci servono. Sarebbe un gravissimo errore pensare di accontentarsi del Recovery Fund, peraltro con molti più vincoli e che arriveranno solo a metà del 2021 (bene che vada). Meno ideologia, più buonsenso». Lo scrive su Facebook Marco Di Maio, deputato di Italia Viva.

«Per questo - continua - dieci giorni fa alla Camera abbiamo votato a favore della mozione di +Europa che avrebbe impegnato il presidente Conte ad accedere anche a questi finanziamenti. Che possono essere immediati e sappiamo quanto bisogno ne ha il nostro Paese. Purtroppo, in quella circostanza le altre forze di Governo (Pd, 5Stelle) hanno votato contro, assieme a Lega e Fratelli d'Italia. Così come il giorno dopo hanno votato a favore del rifinanziamento della missione libica assieme a Lega e Fratelli d'Italia. Nessuno si è sognato di accusare il il M5S o il Pd di essere una 'stampella della Lega' o di fare accordi con la Meloni, come mi sono sentito dire, invece, dagli amici Dem in commissione per essermi opposto a una calendarizzazione urgente della legge elettorale. Che - possiamo dirlo - è tutto tranne che urgente in questo momento, mentre i soldi che possono arrivare subito dall'Europa sono molto urgenti».

«Non mi interessano le polemiche, cerchiamo di essere propositivi e concreti. Sono contento che negli ultimi giorni si torni a chiedere di accedere ai fondi del Mes e prendere quei benedettissimi 35-36 miliardi di euro da investire in spese dirette e indirette in campo sanitario. Ottimo. Allora discutiamo e decidiamo questo e non di chi debba o non debba far parte delle varie task force: quelle ci sono già e si chiamano Governo e Parlamento», conclude.