Luigi Di Maio: «La fase 2? Non sarà 'liberi tutti'»
Il Ministro degli Esteri: «Quando ricominceremo ad uscire avremo bisogno di cambiare le nostre abitudini, servirà ancora il metro di distanza, l'uso delle mascherine»
ROMA - La cosiddetta Fase 2, dopo il lockdown, «non sarà un 'liberi tutti'», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio aggiungendo che il governo «è consapevole che quello che dobbiamo fare è riattivare una parte dell'economia, perché la crisi è anche economica, ma con prudenza e buon senso. Quando ricominceremo ad uscire avremo bisogno di cambiare le nostre abitudini, servirà ancora il metro di distanza, l'uso delle mascherine», ha spiegato ad Agorà su Rai3 sottolineando che resta fondamentale «la scoperta di un vaccino, per cui abbiamo proposto un'alleanza internazionale».
«Se Italia cade, effetto domino in UE»
«Sicuramente in Europa sono tutti consapevoli che non esiste un'Ue senza Italia e quello che cerchiamo di spiegare in contesti come l'Eurogruppo (che si riunisce domani ndr) è che se cade uno ci sarà effetto domino in Europa». Citando il Papa, Di Maio ha ribadito che «nessuno si salva da solo. Non stiamo chiedendo all'Ue di pagarci il debito, lo paghiamo da soli, perché siamo un Paese responsabile. Noi chiediamo di condividere una strada comune per il futuro nostro e dell'Unione europea. Dobbiamo affrontare una crisi senza precedenti con strumenti senza precedenti».
«Doni? No a polemiche politiche, salvare vite»
L'emergenza coronavirus e l'arrivo di aiuti internazionale «non deve essere l'occasione per polemizzare come fanno alcune forze politiche, se devo salvare vite non mi pongo il problema se arrivi da un paese comunista, europeista o altro. Credo che la solidarietà che è arrivata dal mondo la dovremo ricordare a lungo, perché senza gli aiuti alle mie spalle non ce l'avremmo mai fatta», ha aggiunto da Fiumicino dove ha accolto il carico dagli Emirati Arabi Uniti arrivato stanotte. «Pensare di cambiare la geopolitica per gli aiuti che stiamo ricevendo è un film solo italiano. Basta guardare a come gli Stati Uniti stanno affrontando la crisi. Il governatore di New York Cuomo ha commissionato decine di migliaia di ventilatori alla Cina. Ma questo non vuole dire che gli Usa diventino alleati di Pechino».
«Stanotte sono arrivati 9 milioni di mascherine»
«Anche stanotte sono arrivati altri doni, tra cui quelli dagli Emirati Arabi Uniti, uno dei nostri Paesi amici. Soltanto stanotte sono arrivati nove milioni di mascherine, la solidarietà è tanta e si aggiunge a quello che stiamo acquistando. Il tema non è quanto ci donano o quanto acquistiamo, il tema è salvare vite e quanto abbiamo seminato in politica estera e guadagnato in stima di popoli e governi esteri».
«Ieri mi hanno chiamato tanti ministri degli Esteri che stanno seguendo la vicenda. Dalla Norvegia, dagli Emirati, dal Marocco. Ci sono vicini e lo dimostrano con i fatti, anche queste mascherine, le tute protettive e gli occhiali andranno ad aiutare i nostri medici, infermieri e personale sanitario che in questo momento sono al fronte e li aiuteremo con tutte le nostre forze».
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