19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Senato

Conte tende la mano all'opposizione ma al Senato è scontro M5s-Salvini

Il leader della Lega: «Noi ci siamo, ma vogliamo essere protagonisti». I grillini attaccano: «Serve lealtà». Renzi: «Cinquanta miliardi non bastano e serve un'inchiesta delle Camere sui tanti decessi»

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ROMA - Giuseppe Conte offre alle opposizioni un percorso di maggiore collaborazione nella stesura dei provvedimenti per fronteggiare le conseguenze del coronavirus, ma la conclusione della seduta del Senato, con urla e accuse reciproche tra maggioranza e opposizioni, non sembra prefigurare cambiamenti di clima. Rispetto al discorso di ieri alla Camera, il presidente del Consiglio tratteggia un «percorso di più significativo confronto» con le opposizioni, di cui non assumerebbe le redini ma da affidare al ministro per i rapporti con il Parlamento, in vista del decreto annunciato per aprile.

Salvini: «Vogliamo essere protagonisti»

La risposta delle opposizioni è fredda: Forza Italia precisa che responsabilità «non è una cambiale in bianco"; Fratelli d'Italia che è necessario un «maggiore ascolto"; Matteo Salvini chiede l'autocritica del governo sugli «evidenti errori» e offre la disponibilità della Lega «non come spettatori ma come protagonisti».

M5S attacca Lega e FdI

Fino all'intervento conclusivo della seduta, quello del capogruppo M5s Perilli che attacca a testa bassa il centrodestra: «La responsabilità sì, ma non l'ipocrisia: non posso nascondere che quello che avviene qui in aula non è la realtà delle dichiarazioni delle opposizioni fuori dall'aula e nelle televisioni», dice scatenando la reazione del centrodestra, che costringe la presidente Casellati ad intervenire.

Renzi: «50 miliardi non bastano»

Il capigruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, aveva provato a rilanciare l'invito all'opposizione, «lavoriamo tutti insieme per il bene degli italiani», nel «momento della responsabilità, che non vuol dire essere unanimi, ma collaborare, essere leali», per intervenire sul Dl Cura Italia che può essere «modificato e migliorato». Ma anche Matteo Renzi sferza il premier, arrivando a proporre una commissione d'inchiesta per «dopo l'estate: si sono fatte su tutto, penso si possa fare anche di fronte a 8000 morti». E l'ex presidente del Consiglio punta sulla linea dettata da Mario Draghi al Financial Times: «Ci indica la strada. E 50 miliardi non bastano. Bisogna fare sì debito, ma per dare più liquidità alle pmi».

Tutti citano Draghi

Anche Salvini rilancia le parole dell'ex presidente BCE: «E' caduto il mito 'non si può fare debito', oggi il presidente Draghi ce l'ha detto, si può fare debito ma non per assistenza, per rilanciare il reddito. Benvenuto presidente Draghi, ci serve l'aiuto di tutti e ci serve anche il suo aiuto. Quindi sono contento di questa sua intervista e di quello che potrà nascere da questa intervista». Da Conte però neanche un passaggio sull'intervento di Draghi.