29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Manovra finanziaria

Gualtieri ribadisce la linea Zingaretti: «Dobbiamo pagare il conto del papeete»

Il ministro dell'Economia: «Useremo al massimo la flessibilità. Non si interverrà su quota 100. No tagli a scuola e sanità. Prima riduzione del cuneo fiscale

Il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri
Il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri Foto: ANSA

ROMA (ASKANEWS) - Quella che il governo si appresta a varare nel mese di ottobre sarà una manovra che si aggirerà attorno ai 30 miliardi. E' quanto ha affermato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, il quale ha risposto così a Lucia Annunziata durante il programma '1/2 in più' su Rai 3: «sì. Potrebbe essere una cifra credibile e ben definita se si sommano i 23 miliardi» per lo stop agli incrementi dell'Iva e le «misure che vogliamo mettere in campo».

Prima riduzione del cuneo fiscale

Misure che vanno dalla sterilizzazione delle clausole di salvaguardia (pena appunto l'aumento dell'Iva) a interventi sul cuneo fiscale che sarà «un primo passo» di una riforma più ampia da realizzare nell'arco del triennio «per ridurre le tasse sul lavoro e sull'impresa» partendo «dai redditi bassi e medi». Nella «prossima finanziaria» si punterà anche ad aumentare gli «investimenti pubblici» e verrà istituito un «grande fondo dedicato alla transizione ecologica dell'economia»: un «Green new deal».

Stoccata al vecchio Governo sul Def

In vista del varo della nota di aggiornamento al Def domani in consiglio dei ministri, in merito alle ipotesi che circolano sul livello di deficit da inserire nel testo, il ministro si è limitato a dire: «forse è meglio non dichiarare il 2,4% e poi fare il 2,04% e nel frattempo avere una impennata dello spread che pagano tutti, riferendosi a quando al governo c'era la Lega con i Cinque Stelle. «Meglio - per Gualtieri - collocarsi in mezzo dall'inizio senza turbative, quindi è una saggia via di mezzo che noi percorreremo».

Non sarà una manovra restrittiva

La manovra del governo M5S-Pd-Leu, ha assicurato Gualtieri, «non» sarà «restrittiva» perché prevederà una «piccola espansione per conciliare l'equilibrio dei conti con l'impegno di ridurre il debito pubblico». Per questo l'esecutivo intende utilizzare «il massimo della flessibilità» consentita da Bruxelles.

No a tagli a scuola, sanità e università

La spesa pubblica sarà rivista ma «non ci saranno tagli a scuola, sanità, università, non ce lo possiamo permettere, sarebbe controproducente», ha sottolineato. Anzi, in cantiere in un'ottica triennale, ha aggiunto che ci sarà il «superamento progressivo» del superticket nella Sanità. E, sempre guardando all'orizzonte pluriennale «non ci sarà solo la riduzione o l'azzeramento delle rette degli asili per i redditi medio-bassi ma anche un piano di costruzione di asili nido».

Rimodulazione selettiva delle aliquote Iva

Sulle ipotesi di rimodulazione delle aliquote Iva che potrebbero essere legate ad azioni per la spinta dell'uso dei pagamenti tracciabili, Gualtieri non si è sbilanciato troppo tenendo però a garantire che qualsiasi strada si sceglierà l'effetto complessivo dovrà portare ad una «riduzione» dell'imposta. Il governo è al lavoro e la rimodulazione selettiva delle aliquote Iva «è solo una delle ipotesi, quindi inviterei ad un attimo di calma» e ad evitare ricostruzioni «abbastanza fantasiose». Certo per il ministro «aiutare il Paese a migrare verso la riduzione dell'uso del contante» è un percorso obbligato perché non bisogna dimenticare che il livello di evasione in Italia è «immorale, inaccettabile e non possiamo permettercelo» mentre la «fattura elettronica - per esempio - sta dando molto in fatto di gettito».

Non si interverrà su quota 100

Gualtieri ha poi precisato che quota 100 e il reddito di cittadinanza verranno confermati. Salvo far notare che la prima misura comunque andrà «ad esaurimento» e potrebbe costare anche meno di quanto preventivato. Mentre il reddito di cittadinanza, vedrà rafforzata la 'gamba' delle politiche attive per il lavoro.

La frecciatina a Salvini

Infine, una frecciatina al leader della Lega Matteo Salvini senza nominarlo: «Abbiamo il conto del Papeete che ci è stato lasciato da pagare. Dobbiamo farlo in modo equilibrato, puntando alla crescita».