«Il tirocinio è un percorso formativo di alternanza scuola e lavoro, finalizzato all'orientamento e alla formazione professionale, anche per migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Qualora sia funazionale al conseguimento di un titolo di studio formalmente riconosciuto, il tirocinio si definisce curriculare». Il tirocinio «non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato in sostituzione di lavoro dipendente», pena un'ammenda in denaro e la possibilità del tirocinante di vedersi riconosciuta «la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dalla pronuncia giudiziale».
Un emendamento alla manovra, approvato dalla commissione Bilancio del Senato, riordina la disciplina dei tirocini, distingue tra quelli curriculari ed extracurriculari e impone su questi ultimi una serie di criteri tra cui il pagamento di una indennità e multe salate a chi non versa l'indennità o agisce in modo «fraudolento».
Sarà il governo insieme alle Regioni, entro 180 giorni, ad emanare nuove linee guida sui tirocini extracurriculari che dovranno ispirarsi ad alcuni «criteri». Tra questi:
- dovranno essere circoscritti a «soggetti con difficoltà di inclusione sociale";
- dovrà essere riconosciuta una «congrua indennità di partecipazione, la fissazione di una durata massima comprensiva di eventuali rinnovi e limiti numerici di tirocini attivabili in relazione alle dimensioni d'impresa";
- vengono previsti bilanci di competenze all'inizio del tirocinio e una certificazione delle competenze alla sua conclusione;
- i successivi saranno attivati «all'assunzione di una quota minima di tirocinanti";
- vengono previste infine sanzioni pecuniarie: da mille a 6mila euro per chi non paga l'indennità di partecipazione.
Segui il DiariodelWeb.it su Facebook e Twitter
suggerisci una correzione »