28 maggio 2023
Aggiornato 02:00
Consultazioni al Quirinale

Di Maio manda due messaggi al PD: «Prima il programma, poi vengono i nomi. Lega ha proposto me come Premier, ho rifiutato»

Lo dice il leader del M5s, Luigi Di Maio, al termine dell’incontro con il Presidente Sergio Mattarella: «Ruolo di Conte ci fa sentire garantiti»

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ROMA - Consultazione lampo per Luigi Di Maio e i Cinque Stelle con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Orologio alla mano, fra le immagini dell'arrivo dei pentastellati al Colle a piedi e la loro uscita dallo studio del capo dello Stato sono passati poco più di dieci minuti. Più o meno la stessa durata della lettura da parte di Di Maio davanti ai giornalisti di un lungo testo scritto in cui è contenuto il sì del Movimento Cinque stelle al tentativo di un nuovo governo Conte insieme al Pd.

Penso al meglio del Paese, non al mio meglio

«Al presidente Mattarella abbiamo detto che il M5s non si sottrarrà alle proprie responsabilità. Abbiamo preso degli impegni, come quello sull'Iva, e costi quel che costi vogliamo mantenerli». Lo ha detto Luigi Di Maio al termine delle consultazioni. La Lega mi aveva offerto la premiership, «li ringrazio con sincerità ma dico con la stessa sincerità che penso al meglio del Paese, non al mio meglio».

Lega ha proposto me come Premier, ho rifiutato

«In questi giorni, in queste ore - ha spiegato - ci sono state tante polemiche sulla mia persona. Mi ha sorpreso che in una fase così delicata qualcuno abbia avuto il tempo di pensare al sottoscritto piuttosto che ai problemi dell'Italia. Vorrei comunicare all'opinione pubblica una cosa: la Lega - ha raccontato Di Maio - mi ha informato in questi giorni di voler proporre me come premier per riproporre un governo con il M5s e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio con sincerità, ma dico con la stessa sincerità che a me interessa il meglio per il Paese, non per me stesso. Oltre un anno fa, dopo aver vinto le elezioni del 2018, ho rinunciato al mio ruolo di candidato premier e grazie a quella scelta l'Italia ha conosciuto Giuseppe Conte. Come ho fatto allora, anche oggi rifiuto l'offerta della Lega con serenità e gratitudine per chi l'ha avanzata e tengo a dire che non rinnego il lavoro fatto in questi mesi».

M5s è post ideologico, né destra né sinistra

«Siamo sempre stati un movimento siamo post ideologico, convinti che non esistono soluzioni di destra o di sinistra, ma semplicemente soluzioni. Sono schemi ampiamente superati».

Se Conte incaricato di nomi si riparla dopo programma

«Lasciatemi dire infine che nelle ultime ore i cittadini hanno assistito a un dibattito politico poco edificante su ruoli e cariche; non è questo che meritano gli italiani. Se nelle prossime ore - ha aggiunto - il presidente della Repubblica dovesse decidere di dare l'incarico al presidente Conte, come capo politico del Movimento 5 stelle chiederò che il percorso di formazione del nuovo governo parta dalla creazione di un programma omogeneo e che metta al centro i cittadini e i problemi che vivono ogni giorno. Solo dopo aver ben definito tutte le cose da fare insieme - ha concluso Di Maio - si potrà decidere chi sarà chiamato a realizzare le politiche concordate e su questo chiediamo che si rispettino le prerogative del presidente del Consiglio dei ministri e del presidente della Repubblica».

Ruolo di Conte ci fa sentire garantiti

«Uno dei grandi interpreti di questo nuovo umanesimo, come ama definirlo lui stesso, è stato Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio indicato dal M5s a giugno del 2018. Un uomo di grande coraggio che ha dimostrato spirito disinteressato e abnegazione. Il suo ruolo ci fa sentire garantiti sulle politiche che intendiamo portare avanti come M5s», ha aggiunto.