Calenda: «Un'alleanza con i 5 Stelle? Sarebbe la fine del PD»
L'eurodeputato del PD, Carlo Calenda: «Non si possono fare governi con chi ha valori diversi. Unica soluzione possibile è il voto anticipato»
ROMA - «Cosa mi attendo da Conte in Senato? Tutto o il contrario di tutto. E' stato il presidente del Consiglio del peggior governo. Spero che il Pd non lo innalzi al ruolo di statista, sarebbe l'ultima beffa». Così Carlo Calenda, eurodeputato dem, dice in una intervista al quotidiano «la Repubblica». Fermamente contrario a un'alleanza con i grillini, Calenda dice di non essersi arreso all'idea di un governo con i 5Stelle: «No. Continuo a pensare che rappresenterebbe la fine del Pd. Si possono fare governi con chi ha idee diverse, non con chi ha valori diversi. Ed è quello che abbiamo sostenuto fino a 15 giorni prima della più grande giravolta politica che le cronache ricordino. Spero che Gentiloni e Zingaretti diano segnali di esistenza in vita. Altrimenti il Pd già oggi spaccato nella base, e pieno di rancori nei vertici, morirà».
Unica soluzione: voto anticipato
Per Calenda l'unica soluzione possibile alla crisi è il voto anticipato: «E' indispensabile» spiega. «I progressisti vengono sconfitti in tutto l'Occidente perché negli ultimi 30 anni non hanno visto la frattura profonda tra progresso e società che si stava determinando. Non risorgeranno scappando dalle elezioni. I sovranisti si battono con idee nuove, coraggio e una classe dirigente all'altezza. Non con governi Frankenstein che hanno come unico obiettivo l'autopreservazione. Se la classe dirigente dell'opposizione non si sente in grado di affrontare le elezioni, si cambia la classe dirigente non ci si allea con gli avversari antidemocratici per evitarle».
Il giudizio sui 5 Stelle
Quanto ai grillini, che negano di volersi alleare con Renzi e Boschi, Calenda dice: «Ma figuriamoci. Se c'è una cosa che questa crisi mostra con evidenza è il trasformismo e la spregiudicatezza di tutta la classe politica. Da Grillo a Renzi, da Salvini a Di Maio. È un discredito che amplierà il solco tra cittadini e politica, in un momento in cui dovremmo riportare le persone all'impegno».
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