Calenda: «Non capisco la scelta di Emma Bonino»
L'ex Ministro a Repubblica: «Credo sia prevalsa dentro +Europa la linea di Tabacci che pensa che anche se non faranno il quorum l'importante è pesarsi alle Europee»
ROMA - Carlo Calenda, in lista con il Pd di Nicola Zingaretti per le europee, non si sente tradito da +Europa di Emma Bonino ma non capisce la scelta di alleanza con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: «Prima», afferma l'ex ministro a Repubblica «hanno detto che rimanevano soli per rappresentare meglio il mondo liberale e poi fanno una lista unica con Italia in Comune che fino a ieri era alleata a No Tap e No Tav e che ha un posizionamento molto più a sinistra del Pd».
+Europa, prevalsa la linea Tabacci
Bonino dice che l'unione non sempre fa la forza. «L'unione deve fondarsi sulla condivisione dei programmi. E se dichiari come ha fatto Emma 'condivido il manifesto SiamoEuropei' non capisco dove sta il problema! Credo sia prevalsa dentro +Europa la linea di Tabacci che pensa che anche se non faranno il quorum l'importante è pesarsi alle Europee per poi negoziare meglio i posti alle nazionali. Non un approccio innovativo».
Soverini: «Calenda fa confusione»
«Carlo Calenda è stato un bravo ministro al quale io ho voluto bene perché ha rilanciato la politica industriale in Italia ma quando ragiona su Italia in Comune fa un po' di casino. No Tap No Tav e altra roba di questo genere non c'entra nulla con il programma d'Italia in Comune tanto meno ha valore la nostra posizione a sinistra del Pd». Così l'onorevole Serse Soverini di Area civica-gruppo Misto e coordinatore regionale dell'Emilia Romagna di «Italia in Comune».
Siamo un movimento civico
«Siamo - aggiunge - un movimento civico nel quale hanno aderito persone di diversa provenienza anche tanti moderati e liberali con un programma concreto sullo sviluppo sostenibile e sul governo dei territori. Da ulivista della prima ora rispetto moltissimo il lavoro di Zingaretti ma attenzione c'è tutto un mondo fuori dal nuovo Pd che varrebbe la pena di conoscere prima di giudicarlo alla Calenda».
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