Le opposizioni insorgono dopo la lettera di Fico. Malpezzi: #FicoFirmailRicorso
Il Presidente della Camera «firmi il ricorso del PD alla Corte Costituzionale» tuona Malpezzi. Forza Italia sul piede di guerra
ROMA - Insorgono le opposizioni dopo la lettera inviata al Sole 24 Ore con cui il presidente della Camera Roberto Fico ha nuovamente spiegato la sua posizione durante il voto della manovra e la «centralità» del Parlamento. «Fico si sveglia nel 2019 con un sussulto democratico ed esterna il suo sgomento per un Parlamento umiliato dal suo stesso Governo. Dov'era in questi mesi? Perché non riscopre anche un coraggio democratico e firma il ricorso alla Corte Costituzionale? #FicoFirmailRicorso» twitta su tutte le furie la senatrice Pd Simona Malpezzi.
Sisto: «Lettera di un innamorato che ha tradito, ma senza scuse»
Per il deputato e dirigente nazionale del dipartimento Affari costituzionali di Forza Italia Francesco Paolo Sisto l'intervento di Fico sul Sole 24 Ore «somiglia alla lettera di un innamorato che ha tradito e cerca di farsi perdonare. Manca però un passaggio fondamentale: le scuse». Un'assunzione di responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto difendere l'Aula, e con essa la democrazia parlamentare, è «doverosa». Perché - spiega Sisto - a differenza di quanto sostiene Fico, in questi mesi di legislatura «le 'ombre', scurissime, si sono addensate sul Parlamento, eliminando progressivamente le 'luci', fino a raggiungere il buio totale con la manovra: quel che è accaduto ha spento qualsiasi barlume di rispetto dei principi costituzionali». La centralità del Parlamento non è subordinata ad alcuna condizione, tuona Sisto: è la Costituzione a sancirla, «quella Carta che il governo considera un reperto archeologico ma che è l'unica vera guida della nostra Repubblica».
Polverini: «Prende in giro tutti»
Anche la deputata di Forza Italia Renata Polverini attacca: «Il presidente Fico dopo aver umiliato il Parlamento prende in giro i parlamentari e gli italiani tutti. In un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore infatti dice che il suo 'faro' è 'la centralità del Parlamento'. Non gli è bastata la tirata di orecchie rivolta a lui e alla maggioranza dal presidente della Repubblica. Si dice 'addolorato' per quanto accaduto con la manovra. Beh, faccia in modo che la vergognosa umiliazione delle istituzioni non si ripeta in futuro».
Malan: «Occorre vigilanza»
Chi lo condanna, ma non in via definitiva, è Lucio Malan, vice capogruppo vicario dei senatori di Forza Italia: «Apprezzabili le parole del Presidente della Camera Fico sulla centralità del Parlamento, ma alle parole devono seguire i fatti. C'è il rischio che le procedure ad alto tasso di incostituzionalità seguite per l'approvazione della legge di bilancio diventino uno schema ordinario». Anche perché - spiega - i tempi stretti sono stati determinati solo in parte dall'interlocuzione con l'Unione Europea e comunque questa è stata tardiva «per colpa del governo che conosceva i limiti stabiliti all'unanimità», dunque anche con il voto del governo italiano, fin dal vertice europeo di giugno e il 5 ottobre ci fu la lettera formale della Commissione Europea sullo schema della legge di bilancio. «È stata una scelta dell'esecutivo quella di ridursi a pietire deroghe a dicembre». Che dire poi del decreto legge programmato da mesi per stabilire le modalità del reddito di cittadinanza? «Si doveva fare per disegno di legge partendo almeno l'estate scorsa, invece sarà stabilito all'ultimo momento nel buio dei palazzi governativi infestati di manine misteriose. Tutte le derive autoritarie usano sempre il pretesto dell'urgenza e dell'emergenza, nonché della volontà del popolo. Occorre massima vigilanza».