20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
L'idolo locale alla vigilia della gara di Hockenheim

L'aria di casa carica Sebastian Vettel: «La Ferrari c'è»

«Le Mercedes sono favorite». Il tedesco punta al podio nel suo Gran Premio di Germania, ma si dice anche «pronto a sfruttare le occasioni. La pista è più adatta a noi rispetto a quella della scorsa settimana»

Sebastian Vettel con i suoi tifosi
Sebastian Vettel con i suoi tifosi Foto: Ferrari

HOCKENHEIM – Un podio nel Gran Premio di casa e, «se ci fosse la possibilità di vincere e non dovessi sfruttarla mi dispiacerebbe». Così Sebastian Vettel alla vigilia del GP di Germania in programma domenica ad Hockenheim. «La natura della pista – dice il tedesco – è più adatta a noi rispetto a quella della settimana scorsa. Anche se la Mercedes è favorita per la vittoria noi reggeremo il loro passo. Ci mancano da quattro a otto decimi al giro e questo permette loro di vincere con facilità ma cerchiamo di mettere loro pressione e fare tutto il possibile, magari in presenza di qualche variabile che può sempre accadere. Diamo il massimo, altrimenti sarebbe inutile gareggiare». Vettel plaude anche all'arrivo di Mattia Binotto come nuovo direttore tecnico in casa Ferrari: «È in squadra già da parecchio tempo – spiega – Conosce il team come le sue tasche e quindi non cambierà molto. Avrà tempo per indirizzare il lavoro verso il 2017, visto che noi già stiamo lavorando per il prossimo anno. In ogni caso possiamo ottenere ancora molto anche da questa stagione quindi dobbiamo rimanere concentrati».

Un pensiero a Michael Schumacher
Una squadra compatta, spinta da un presidente Sergio Marchionne «che è molto coinvolto con noi e ci spinge» ed un team principal Maurizio Arrivabene «che è il nostro leader, nella F1 da tanto tempo». Si pensa al futuro ma «è importante imparare ancora tanto da questa stagione». Ma, visto che siamo in Germania, il pensiero corre all'idolo di casa Michael Schumacher: «È stato il primo campione del mondo tedesco, la prima persona che ha reso la F1 davvero popolare qui nonostante esistesse già da tempo. C'erano tanti piloti tedeschi ma nessun eroe locale. Lui ha creato aspettative ed ha avvicinato i tifosi». Tifosi che mancano un po' all'appello ultimamente. Secondo il ferrarista, per due motivi: «Si sono perse un po' di emozioni. Oggi le macchine sono anche più silenziose. Questo fa pensare che ci sia meno spettacolo anche se non è così. Poi i biglietti sono troppo cari». Una battuta i giornalisti gliela chiedono anche sul sistema Halo, le due barre di sicurezza che formano una sorta di cupolino sul pilota: «Il 90-95 per cento dei piloti si è detto favorevole. Strano che ora qualcuno faccia dei distinguo». Ed infine il mancato rispetto della doppia bandiera gialla che ha favorito la pole position di Nico Rosberg in Ungheria: «Io ho alzato il pedale, forse troppo. Nel regolamento c'è scritto che devi prepararti a fermarti ma non dobbiamo cambiare mentalità. Potrebbe esserci qualcuno nei guai e dare la possibilità di aiutarlo».

(Fonte: Askanews)