17 agosto 2025
Aggiornato 22:00
Governo

Conte «ignavo, banale e vuoto»: inizia così l'opposizione del Pd

Non parte nel migliore dei modi il nuovo ruolo che gli elettori hanno decretato per i dem. Conte costretto a riprenderli durante l'intervento al Senato

Manifestazione del Pd a sostegno della Costituzione a Milano
Manifestazione del Pd a sostegno della Costituzione a Milano Foto: ANSA / MATTEO BAZZI ANSA

ROMA - La tensione nell'aula del Senato è diventata palpabile quando il premier Giuseppe Conte ha chiesto un'opposizione «ferma ma leale e costruttiva» per il «buon funzionamento del Parlamento». Dagli scranni dei partiti di opposizione e soprattutto del Pd sono saliti mugugni e cori di proteste che vengono così stoppati dallo stesso presidente del Consiglio, con piglio professorale: «Così però non si afferma la centralità del Parlamento...». Subito dopo è intervenuta la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, per calmare gli animi: «Avrete tutto il tempo nella discussione generale per poter manifestare le vostre opinioni» ha detto all'indirizzo dell'opposizione. Ma le critiche, i mugugni, potremmo quasi dire gli insulti nei confronti del nuovo presidente del Consiglio non si sono fermati ai cori da stadio partiti dagli scranni dell'opposizione al Senato. In prima fila il deputato Roberto Morassut che ha definito Conte «un ignavo».

Il Pd pronto all'opposizione
Che il Pd avrebbe dato vita a un'opposizione dura era cosa nota. E a ribadirlo ci ha pensato il senatore Matteo Renzi che, su Twitter, ha commentato così: «Il presidente Conte ha chiesto la fiducia al Senato. Nel pomeriggio interverrò insieme a altri colleghi per dire perché voteremo contro. Noi siamo #altracosa». Altra cosa, quindi. Ma la partenza non è delle migliori. «Le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio Conte, offerte oggi alle Camere, ricordano i versi danteschi che definiscono gli Ignavi: 'Color che visser senza infamia e senza lodo' e che agivano e parlavano non per loro conto ma per quello d'altri». Questo il duro parere del deputato e membro della direzione del Partito Democratico, Roberto Morassut.

Le critiche del Pd al nuovo premier
«Il testo consegnato, che discuteremo domani - spiega Morassut - è infatti un vuoto atmosferico e rimanda per titoli generici al 'Contratto' steso tra i due partiti di maggioranza ma senza chiarirne la traduzione pratica e amministrativa. Una somma di intenti e di promesse tra le quali non si intravede un programma di governo né una responsabilità di verità verso il Paese». Tale documento, conclude Morassut, «si colloca a buon diritto tra i più banali e vuoti mai pronunciati in Parlamento da un Capo di Governo e riduce la Presidenza del Consiglio al ruolo di portavoce di una maggioranza parlamentare tra forze unite da uno stato di necessità ma che non avrà vita facile e forse nemmeno troppo lunga».