28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Governo

Frenata sul governo Lega-M5s: ora è Mattarella a chiedere tempo

Il Quirinale stizzito dalle polemiche intorno ai nomi di Conte come premier e Savona all'Economia. Salvini e Di Maio già al lavoro per il piano B?

Il presidente Mattarella riceve Luigi Di Maio al Quirinale
Il presidente Mattarella riceve Luigi Di Maio al Quirinale Foto: ANSA/QUIRINALE PRESS OFFICE/PAOLO GIANDOTTI ANSA

ROMA - Il piano B? Luigi Di Maio premier. Questo l'obiettivo dell'incontro segreto tra Matteo Salvini e il capo politico del Movimento 5 stelle al quale avrebbe - il condizionale è d'obbligo - partecipato anche il premier indicato dai due schieramenti, Giuseppe Conte. Le tante polemiche intorno al nome del primo ministro del governo legastellato, come ormai è stato ribattezzato, avrebbero portato i due leader ad approntare una via d'uscita per evitare lo stop da parte del Quirinale. Stop che, comunque, c'è stato in queste ore, anche se per adesso è solo un rinvio. Non dovrebbe essere, a meno di svolte clamorose, domani il giorno in cui il presidente Mattarella conferirà a Lega Nord e Movimento 5 stelle l'incarico di governo. Stavolta, quindi, è il capo dello Stato a chiedere tempo per approfondire la situazione. La figura del professore foggiano, così come quella del possibile ministro dell'Economia, Paolo Savona, è al vaglio scrupoloso del quirinale. E i motivi sono diversi. Se per il primo ministro lo stop è dato dalle polemiche intorno al suo curriculum vitae, per il ministro dell'Economia a preoccupare sono le sue posizioni anti-Euro.

Le polemiche intorno alla figura di Giuseppe Conte
Contro Giuseppe Conte è in atto un «attacco del gruppo del miliardario renziano De Benedetti». E' quanto si legge in un post sul Blog delle stelle firmato da Francesco Erspamer, docente alla Harvard University. «Sarà - scrive - molto dura: a una buona parte degli italiani piace venire disinformata; una volta si affidava ai preti, adesso ai giornalisti; e allora come oggi non verifica, non ragiona, non legge i testi, neanche quelli sacri figuriamoci gli articoli, e si accontenta dei titoli e sottotitoli o dei riassunti tendenziosi proposti nelle prediche». Al centro, come detto, le polemiche intorno al curriculum vitae del premier indicato da Movimento 5 stelle e Lega Nord. Polemiche che hanno fatto immediatamente scattare la difesa grillina.

Salvini: «Il nostro nome è e resta Conte» 
«Abbiamo accolto l'indicazione degli amici dei 5 stelle e su questo continuiamo a lavorare. Per ora rimane Conte, sì». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, interpellato da Repubblica Tv. Alla domanda se resta il no del Carroccio a Luigi Di Maio premier, Salvini replica: «Lo abbiamo detto e lo ripetiamo».  Secondo il segretario della Lega non c'è nessun allungamento dei tempi da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Non ho sentito nessuno dal Quirinale. Ieri ce lo aveva detto che avrebbe lasciato passare la giornata di oggi, quindi non è una novità di oggi. Conte è l'indicazione che abbiamo dato, stiamo lavorando ai progetti, siamo pronti, avrei cominciato già oggi ma aspettiamo i tempi che ci sono da aspettare». Quanto a Paolo Savona al ministero dell'Economia, Salvini dice: «Non facciamo noi i nomi dei ministri al presidente» ma «a me piacerebbe molto. Savona è una persona la cui storia è una garanzia per 60 milioni di italiani. A me dal Colle non arrivano perplessità su di lui».

E le critiche a Paolo Savona
«Creatura biogiuridica costruita male». Questa definizione spiega perfettamente l'idea che ha il possibile ministro dell'Economia dell'Euro. Le motivazioni dietro questa lettura sono semplici: per Savona la moneta unica, era scritto, avrebbe creato fragilità strutturali che hanno portato l'Italia a tornare, «come la Grecia», in una «nuova condizione coloniale». Il motivo? Semplice: «L'euro ha dimezzato il potere d'acquisto degli italiani, anche se le autorità lo negano». Ed eccoci al passo più delicato della sua autobiografia, che tanto spaventa in queste ore sia il Quirinale che Bruxelles: «Il divieto costituzionale di referendum sull'Unione europea e sull'euro - fa notare - è la più chiara violazione dei principi democratici». Che sia la Brexit la stella polare da seguire per Paolo Savona? Un'ipotesi, questa, che preoccupa il Quirinale. Anche in quest'ottica è da leggere lo stop di Mattarella.