23 agosto 2025
Aggiornato 10:00
Elezioni politiche 2018

L'ultimo affondo di Renzi: ecco come Berlusconi, Salvini e Di Maio ci vogliono portare al disastro

Le parole con cui Matteo Renzi saluta il 2017 e gli italiani dal suo profilo Facebook, passando in rassegna gli avversari delle prossime Politiche

Il segretario del Pd Matteo Renzi
Il segretario del Pd Matteo Renzi Foto: ANSA/ ETTORE FERRARI ANSA

ROMA - Quando abbiamo iniziato a governare l'Italia, il Paese era a un passo dalla bancarotta. In questi anni le cose sono cambiate. E stanno ancora cambiando. Ci vuole tempo e serietà per rimettere a posto l'Italia. Per questo in campagna elettorale noi del PD saremo seri e coerenti. Non parteciperemo al torneo di «Chi la spara più grossa». Con queste parole Matteo Renzi saluta il 2017 e gli italiani dal suo profilo Facebook, passando in rassegna gli avversari delle prossime Politiche. «Vogliamo prendere sul serio i nostri avversari: Berlusconi e Salvini propongono reddito di dignità a mille euro per tutti, pensioni minime a mille euro per tutti, flat tax al 20% e no tax area fino a 13 mila euro. Costo totale: circa 157 miliardi di euro. Ripeto: 157 miliardi di euro». Anche Di Maio e Grillo propongono il reddito di cittadinanza di 780 euro al mese per 9 milioni di italiani. Costo totale: circa 84 miliardi di euro. «Ripeto: 84 miliardi di euro». Per dare un'idea comparativa, spiega il segretario dem, il costo dell'abolizione dell'IMU prima casa è di circa 4 miliardi di euro, quello del bonus 18enni meno di 400 milioni, quello degli 80 euro al ceto medio circa 9 miliardi di euro. Proporre manovre da 157 o 84 miliardi di euro «significa sparare cifre iperboliche prendendo in giro gli italiani. Oppure significa scegliere di riportare l'Italia al tempo dello spread, della crisi, del baratro. O ci stanno prendendo in giro o ci vogliono portare al disastro: preferisco la prima ipotesi, temo che sia la seconda».

«Noi saremo seri e affidabili»
Da un lato secondo Renzi ci sarebbero dunque «le promesse mirabolanti» di Berlusconi e Salvini, «il tandem dello spread e del populismo». Dall'altro Di Maio e Grillo, che vogliono referendum su euro e vaccini, promettendo assistenzialismo e sussidi. «E poi ci siamo noi. Che in questi anni abbiamo lavorato tanto e sbagliato qualcosa ma che siamo una squadra credibile e affidabile». Renzi assicura che «noi saremo seri e affidabili, nei numeri, nelle idee, nei candidati» e non permetterà che si svolga «l'ennesima campagna elettorale giocata sulla pelle dei cittadini». Ma proprio per questo è «nostro dovere dire subito, oggi, che le proposte dei nostri avversari hanno coperture meno credibili dei soldi del Monopoli. E che siamo davanti al trionfo della demagogia allo stato puro». Spera che gli avversari tornino a ragionare di proposte concrete Renzi: «Lo spero per loro, ma lo spero soprattutto per l'Italia. Noi andiamo avanti, concreti e coerenti».

«Italia sta meglio di prima»
L'ex premier ci crede davvero, continua a vendersi dati alquanto discutibili: in questi anni, scrive, «tutti gli indicatori economici hanno cambiato verso, nessuno escluso. Presentiamo dei risultati, allora: il Paese sta meglio di prima. Ma presentiamo soprattutto idee per andare ancora avanti, perché siamo i primi a non accontentarci». Vuole più futuro Renzi, più vita, più qualità. «E pensiamo all'Italia che vuole creare lavoro, non assistenzialismo. L'Italia dei diritti, del sociale, della cultura. L'Italia che non esce dall'Euro, ma porta umanità in Europa. Questi siamo noi. Siamo oggettivamente tutta un'altra storia rispetto al populismo a cinque stelle e all'estremismo di questa destra leghista». E la stoccata finale: «Non lasceremo questo Paese a chi vive di rancore e di rabbia. Mettiamoci al lavoro, amici, senza paura. Perché il 4 marzo sia una bellissima giornata, avanti».