15 settembre 2024
Aggiornato 14:30
Governo

Da cena a pranzo: Sapelli, premier in pectore per 14 ore

Lo sfogo dell'economista dopo il veto posto dai grillini al suo nome per Palazzo Chigi: «Ho incontrato Lega e M5s ieri a cena. Quando hanno cambiato idea?»

ROMA - Premier per 14 ore, dalla cena di ieri al pranzo di oggi. Giulio Sapelli, economista, non è riuscito a mandar giù l'amaro boccone. Indicato dalla Lega Nord come possibile premier di un governo giallo-verde, fino a stamattina era il nome caldo. Su tutti i giornali la sua scheda professionale, un curriculim vitae di tutto rispetto. E, all'Ansa, la conferma: «Sì, mi hanno contattato». Poi, nel giro di poche ore, lo stop del Movimento 5 stelle e - in risposta - lo stop della Lega Nord all'ipotesi Di Maio premier. Niente di nuovo, in politica. Di solito l'unico motivo per far uscire un'anticipazione sulla stampa è il modo migliore per bruciare un nome. Anche se si tratta di un nome sul quale solo poche ore prima si era trovato un accordi di massima. «Ho incontrato il M5S e la Lega ieri sera, non sono andato a cena, erano le 21.30 circa e non credo che avessero cenato. Io non sapevo di questa nota del M5S. Ieri sera mi avevano chiesto di incontrarmi quelli dei 5 Stelle, insieme alla Lega, vorrà dire che hanno cambiato parere. Io ci tenevo a fare qualcosa, perché avevo letto il loro programma e mi sembrava un buon programma». 

Sapelli aveva detto sì all'incarico. A una condizione
Sapelli ha spiegato che nel dare il suo ok a guidare il governo di Lega Nord e Movimento 5 stelle aveva posto una sola condizione: quella di potere essere affiancato da Domenico Siniscalco, già ministro delle Finanze tra il 2004 e il 2005 con Berlusconi premier, a cui avrebbe affidato nuovamente l'incarico. In merito ai contenuti del contratto di governo fa invece notare che «non si parla di flat tax, ma c’è un buon discorso programmatico sulle tasse e il reddito di cittadinanza è presentato come in tutti i Paesi europei, in particolar modo viene preso il modello tedesco».

Eppure l'accordo sembrava raggiunto
A stoppare pubblicamente il nome di Giulio Sapelli è stato il portavoce del Movimento 5 stelle, Rocco Casalino. Una dichiarazione poi confermata anche da ambienti leghisti che hanno spiegato di aver dovuto virare «su un altro nome». Ma la trattativa è ancora in alto mare. Sembra che sia stata proprio la rischiesta di un ex ministro berlusconiano a far cambiare idea alla delegazione grillina. Incercettato dai cronisti nel tardo pomeriggio a margine della presentazione del suo ultimi libro, "Oltre il capitalismo", l'economista ha risposto così a chi gli ha chiesto se sperava in un accordo tra Salvini e Di Maio sul suo nome: «No, alla mia età spero solo di servire la patria e lo si può fare anche scrivendo libri belli, come quello che presento qui oggi».