21 gennaio 2025
Aggiornato 02:00
Banche e politica

Banche, Tremonti sceglie di non andare in audizione, ma scrive una memoria scritta

L'ex ministro invia una memoria scritta alla Commissione d'inchiesta sulle banche: «Lavori caotici, folkloristico, strumentali e codardi»

ROMA - Giulio Tremonti declina l'invito ad essere audito domani dalla Commissione d'inchiesta sulle banche, ma invia una memoria scritta. In una lettera al presidente della Commissione Pier Ferdinando Casini, Tremonti ricorda le dichiarazioni fortemente critiche espresse dallo stesso Casini sull'istituzione della Commissione, e motiva così la sua scelta: «Concordo pienamente» con quanto affermato da Casini, «e oggi ancor più, dato il corso dei Vostri lavori. Un corso che è stato prima accidentale e polemico, poi caotico e cinico e folkloristico, caratterizzato da attenzione o relativa disattenzione nella scelta dei temi e dei personaggi verso cui si svolge l'attività della Commissione, selezione a volte casuale, ma a volte anche strumentalmente ed evidentemente compiacente o codarda».

La Commissione non ha fatto quello che doveva fare
A giudizio di Tremonti, «esclusa la parte analitica, relativa ai conti pubblici, per il resto, e grottescamente, la Commissione non ha fatto quello che doveva fare: identificare i problemi e le soluzioni essenziali per la tutela presente e futura di un bene pubblica e costituzionale, come è o dovrebbe essere il risparmio; ed invece ha fatto quello che non doveva fare, infine prevalendo la pars denstruens sulla pars construens, così da minare ulteriormente le basi di pubblica fiducia che, per il risparmio, sono invece essenziali. E questo sarà ancora più evidente nelle conclusioni che saranno formulate dalla Commissione».

Le conclusioni
Conclusioni che - è la previsione di Tremonti - «saranno numerose e che inevitabilmente finiranno per essere da un lato tra di loro fortemente differenziate, dall'altro lato unificate dal fatto di: a) non contenere una analisi seria e proposte corrispondenti alla drammaticità della realtà passata e presente, non solo delle banche, ma anche e soprattutto del risparmio, così da non evitare la davvero invece molto probabile ripetizione di crisi in avvenire; b) dare corpo, nella migliore delle ipotesi, all'uso od al disuso elettorale e perciò seriamente non istituzionale della Commissione stessa».