20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Centrosinistra

Renzi svela il segreto del Patto del Nazareno: «Berlusconi si alleò con D'Alema»

La versione di Matteo Renzi sull'elezione di Sergio Mattarella si è trasformata in un'altra bomba mediatica. Il segretario del Pd racconta come è naufragato il patto del Nazareno

Matteo Renzi fornisce la sua ricostruzione dell'elezione di Sergio Mattarella svelando un presunto patto segreto tra Berlusconi e D'Alema.
Matteo Renzi fornisce la sua ricostruzione dell'elezione di Sergio Mattarella svelando un presunto patto segreto tra Berlusconi e D'Alema. Foto: ANSA

ROMA – Ecco un'altra bomba mediatica. Dopo l'invito ad aiutare i migranti "a casa loro", Matteo Renzi torna alla carica monopolizzando i riflettori della scena politica italiana con un altro estratto dal suo nuovo libro. E questa volta il segretario del Partito democratico ricorre a uno di quei cavalli di battaglia del suo repertorio che piacciono tanto ai media: la rivalità con Massimo D’Alema. In uno dei capitoli di "Avanti" punta il tutto per tutto sul ruolo cruciale che proprio D'Alema avrebbe avuto nell’elezione di Sergio Mattarella. In una anticipazione pubblicata su Democratica, Renzi racconta di un vero e proprio patto segreto tra D’Alema e Silvio Berlusconi, un accordo che gli sarebbe stato riferito dallo stesso leader di Forza Italia e che il segretario Partito democratico avrebbe respinto.

La versione di Matteo Renzi
«Scegliere Sergio Mattarella per il Quirinale – scrive Renzi nel suo nuovo libro – ha provocato una rottura con Berlusconi e i suoi». Il leader del Pd dà la sua versione dei fatti: «Quando, a fine gennaio 2015, si trattava di votare per il Quirinale, Berlusconi mi chiese un incontro, che resterà, ma io non posso ancora immaginarlo, l’ultimo per anni». Durante il colloquio il leader di Fi «mi comunica di aver già concordato il nome del nuovo presidente con la minoranza Pd. Mi spiega infatti di aver ricevuto una telefonata da Massimo D’Alema, di aver parlato a lungo con lui e che io adesso non devo preoccuparmi di niente, perché ‘la minoranza Pd sta con noi, te lo garantisco’».

Come è naufragato il patto del Nazareno
Renzi riferisce quindi dello «stupore» di tutti i «partecipanti al tavolo» perché «non solo non avevamo mai inserito l’elezione del capo dello Stato nel patto del Nazareno, ma l’idea che Berlusconi avesse già fatto una trattativa parallela con la minoranza del mio partito sorprendeva anche i suoi».Al colloquio, stando a quanto riportato dall'ex premier nel suo libro c’erano anche Gianni Letta e Denis Verdini. «Capisco allora che il patto del Nazareno non esiste più, il reciproco affidamento si è rotto», prosegue il segretario del Pd.

"Non potevo consentire a D'Alema di sostituirsi a me"
Il segretario precisa: «Non era un problema di nomi: la personalità su cui Berlusconi e D’Alema si sono accordati telefonicamente è di indubbio valore e qualità». Il problema è che si tratta di un nome «difficile da far accettare ai gruppi parlamentari». E poi «c’è un fatto di metodo: sono impegnato in un iter parlamentare difficilissimo per condurre una maggioranza su un nome condiviso. E devo scoprire che si è già chiuso un accordo tra Berlusconi e D’Alema, prendere o lasciare? Sul Quirinale non potevo consentire a lui e a D’Alema di sostituirsi al Parlamento e decidere per tutti», racconta Renzi.

La replica del presidente di Italianieuropei
D’Alema, però, nega gran parte delle circostanze riferite da Renzi in relazione alla elezione del Presidente della Repubblica, spiegando che «sono fantasiose», pur ammettendo di avere parlato con il leader di Fi. «Io non ho fatto nessun accordo con Berlusconi. Semplicemente il leader di Fi voleva conoscere le opinioni e le proposte della minoranza del Pd - racconta a sua volta D'Alema - e lo informai della nostra disponibilità a votare a favore di Sergio Mattarella o di Giuliano Amato. D’altro canto tutto ciò era già stato riferito da Bersani a Renzi».

D'Alema: Da Renzi reazione psicotica
Evidentemente, secondo il presidente di Italianieuropei, Berlusconi ha compiuto un grave errore nel nominare D’Alema in presenza di Renzi, sottovalutando «la reazione psicotica» che ci sarebbe stata, inoltre era chiaro che non aveva simpatia per Giuliano Amato. «Per quanto riguarda noi, che eravamo la minoranza del Pd, Mattarella, che era appunto uno dei due nomi che avevamo indicato, lo abbiamo votato volentieri. Tutto il resto sono sciocchezze», conclude D'Alema.