La mossa del Pd: ai parlamentari la buonuscita per andare subito al voto
Nel 2018 i vitalizi dei parlamentari dovrebbero essere definitivamente aboliti, ma ai deputati e ai senatori di questa legislatura dovrebbe venire corrisposta una buonuscita da 50mila euro
ROMA – I vitalizi dei parlamentari potrebbero essere presto aboliti. E' in dirittura d'arrivo a Montecitorio, infatti, una proposta di legge targata Pd che ne prevede l'abolizione. Sembra una buona notizia, ma non è l'unica. D'ora in avanti a deputati e senatori potrebbe venire corrisposta una buonuscita da 50mila euro. E' il solito do ut des?
Via i vitalizi, arriva la buonuscita
I tanto odiosi e odiati vitalizi dei parlamentari dovrebbero essere definitivamente aboliti nel 2018. Ma la maggioranza a guida Pd garantirà a deputati e senatori una buonuscita da 50mila euro a testa. Una articolata manovra politica sta per avere luogo nelle stanze di Montecitorio. Dopo la fine delle festività natalizie, nel corso del mese di gennaio, arriverà alla Camera una proposta di legge targata Pd per abolire i vitalizi dei parlamentari. Contemporaneamente, però, lo stesso Pd presenterà una norma transitoria per consentire a deputati e senatori di incassare all'istante tutti i contributi pensionistici versati.
Una manovra articolata si svolgerà a Montecitorio
E' abbastanza semplice risalire alla ratio di questo doppio provvedimento. La maggior parte dei cittadini italiani vorrebbe tornare subito al voto per eleggere il nuovo governo e lo stesso ex premier, Matteo Renzi, non aspetta altro che poter sfidare il Movimento 5 stelle con una legge elettorale anti-grillini. I parlamentari in carica, però, matureranno il loro diritto al vitalizio solo il 15 settembre del 2017 (quando saranno trascorsi almeno 4 anni, 6 mesi e 1 giorno dall'inizio della loro legislatura). Come convincerli, dunque, a fare un passo indietro e a rinunciare al vitalizio? La risposta è nella buonuscita da 50mila euro.
Il colpo di coda della casta Renziana?
I soldi in questione dovrebbero arrivare dalla restituzione – per il momento reclusa – dei contributi pensionistici versati dai parlamentari nel corso della legislatura. Sul blog di Beppe Grillo, gli esponenti del Movimento 5 stelle lo definiscono il «colpo di coda della Casta Renziana», nonché un «meccanismo da politicante». Per quanto riguarda, invece, l'abolizione dei vitalizi, sarà certamente una rivoluzione copernicana perché finalmente cancellerà un privilegio anacronistico che da tempo aveva perso la sua ragion d'essere. A partire dal 2018 ai parlamentari che hanno superato i 65 anni e prestato servizio durante una sola legislatura dovrebbe essere corrisposta una pensione da 950 euro netti mensili, che sale a 1500 euro per quei parlamentari che hanno superato i 60 anni ma sono stati eletti almeno due volte.