Poletti nella bufera: la mozione di sfiducia è il minimo
Le «gravissime» dichiarazioni del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sui giovani che emigrano all'estero per trovare lavoro hanno spinto il M5S, la Lega Nord, Sinistra Italiana e alcuni senatori del gruppo Misto a presentare una mozione di sfiducia
ROMA - E' stata depositata al Senato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, firmata dai senatori di Sinistra italiana, del Movimento 5 Stelle, della Lega nord e di alcuni senatori del gruppo Misto.
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Pollice verso per Poletti
Pollice verso per il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti. Una mozione di sfiducia nei suoi confronti è stata depositata al Senato dai senatori di Sinistra italiana, del Movimento 5 Stelle, della Lega nord e di alcuni senatori del gruppo Misto. Il «ministro - è scritto nella mozione di sfiducia - ha nelle ultime settimane dato riprova di un comportamento totalmente inadeguato al suo ruolo, esprimendosi in più di un'occasione con un linguaggio discutibile e opinioni del tutto inaccettabili».
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Le «gravissime» dichiarazioni del ministro
In particolare la mozione di sfiducia ricorda la dichiarazione «inaccettabile e che compromette la libertà di voto dei cittadini» del Ministro Poletti sulla possibilità di evitare il referendum sul Jobs Act grazie allo scioglimento delle camere e alla convocazione delle elezioni politiche, e le «affermazioni gravissime» dello stesso Ministro sui giovani italiani costretti a cercare lavoro all'estero. Inoltre, dopo quella depositata in Senato, il Movimento 5 stelle ha presentato anche alla Camera una mozione di sfiducia contro il ministro del Lavoro. «Ora basta. E' inammissibile - si legge nel documento pubblicato sul blog di Beppe Grillo - che il ministro del Lavoro Giuliano Poletti si riferisca ai giovani italiani emigrati all'estero a cercare lavoro così».
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La mozione di sfiducia del M5S
Davanti al dramma degli oltre 100 mila giovani che ogni anno lasciano il nostro paese per fuggire chissà dove perché non riescono a trovare un'occupazione, Poletti «è noto per essere ministro del Lavoro nel momento in cui la disoccupazione giovanile sta battendo tutti i record e per la cena assieme a Buzzi, il re di Mafia Capitale, e Casamonica», si legge ancora sul blog. E anche il capogruppo di Sinistra Italiana, Arturo Scotto, ha annunciato che i suoi deputati voteranno in blocco la mozione si sfiducia presentata alla Camera dal M5S. «Prima se ne va Poletti, meglio è, a maggior ragione dopo le vergognose dichiarazioni degli ultimi giorni sul referendum e sui giovani cervelli in fuga all'estero», conclude Scotto.
La replica di Giorgia Meloni
E non è il solo a pensarla in questo modo. Anche la presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, non ha dubbi. Il ministro del Lavoro Poletti dice che è un bene, in alcuni casi, non avere tra i piedi i 100mila giovani che scappano all'estero perché qui non hanno opportunità, «possiamo dire al ministro Poletti che è reciproco: anche gli italiani vorrebbero non avere tra i piedi questo governo, che infatti è il governo dei poteri forti, delle grandi concentrazioni economiche, delle lobby, delle banche e degli amici e che di risposte agli italiani normali come quelli che scappano all'estero perché non hanno lavoro in Italia non sa darne», ha replicato al ministro del Lavoro Giorgia Meloni intervenendo a Montecitorio.
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