31 luglio 2025
Aggiornato 09:30
Giorgia Meloni sul referendum che boccia i tecnocrati

La Grecia si ribella alla schiavitù di Bruxelles, ora tocca all'Italia

Per il presidente di Fratelli d'Italia il risultato del referendum greco è la conferma del fallimento dell'Europa dei tecnocrati e delle banche. La Grecia si è ribellata alla «schiavitù di Bruxelles»: è ora che anche l'Italia faccia lo stesso

ROMA - «Quello dei greci è un voto eroico», secondo Giorgia Meloni, che, all'indomani del referendum, commenta il «No» degli ellenici sostenendone le motivazioni. I risultati del voto greco non sono altro che la conferma del fallimento dell'Europa, la disfatta di una gestione della crisi da parte dei tecnici dell'Ue che si è dimostrata pessima negli anni fino a portare al tracollo del Paese. La Grecia è stato il primo Paese ad alzare la testa e a denunciare i 'soprusi' dell'Europa, ma, come spiega Meloni, anche gli altri Paesi si sveglieranno e cominceranno a «smascherare la grande menzogna» dei tecnocrati dell'Unione europea.

La ribellione alla schiavitù di Bruxelles
Non si tratta di populismo, spiega la leader di Fratelli d'Italia, ma di «ribellione alla schiavitù» dei meccanismi che hanno portato al declino questa Europa. Chiunque ami l'Europa dei popoli e delle Patrie, alla luce del risultato ellenico, oggi «si sente un po' greco» – afferma Meloni. E tutti dovranno sentirsi greci anche e soprattutto nel momento in cui ci sarà da contrastare il tentativo di «punire» il voto greco da parte dei tecnici di Bruxelles, della Germani di Angela Merkel e dei «i governi fantoccio» tedeschi. Giorgia Meloni richiama alla mente un vecchio detto di stampo comunista, «Colpirne uno per educarne cento», e spiega di sapere con certezza che la «cupola» che tiene le redini dell'Europa metterà in campo ogni stratagemma pur di «mettere in ginocchio» la Grecia. Tutti hanno il dovere morale oggi di impegnarsi affinché questo non accada.

Renzi, basta inchini alla Merkel
Il leader di Fratelli d'Italia si rivolge, poi, direttamente a Matteo Renzi, denunciando con forza – come già aveva fatto nei giorni scorsi – l'atteggiamento di quasi riverenza del premier nei confronti della Germania di Angela Merkel. «Basta inchini», inveisce il presidente di FdI-An, che continua chiedendo al presidente del Consiglio di occuparsi dei problemi e degli interessi del nostro Paese e degli italiani. Giorgia Meloni continua ribadendo la richiesta avanzata al Governo Renzi negli ultimi giorni da Fratelli d'Italia: è necessario un decreto legge che consenta di bloccare al livello attuale i tassi di interesse di prestiti e mutui e «mettere al riparo dai rischi di un possibile contraccolpo finanziario le famiglie e le imprese italiane».

Anche l'Italia dica «No» alla Troika
Cosa insegna il voto greco? Dal referendum emerge con chiarezza che i popoli europei hanno compreso che l'Unione europea così come si è presentata e si presenta oggi, figlia delle decisioni della Merkel e dei diktat dei tecnocrati, non ha fatto altro che «arricchire» la Germania e «gli usurai» – scrive Meloni sulla sua pagina Facebook. Quella gestione malata dell'Europa che ha partorito il «No» greco è la stessa che ha prodotto in tutto il resto dell'Unione disoccupazione, alzando i tassi di povertà. A dire basta oggi sono i greci, ma – secondo Meloni – è giunto il momento che anche gli italiani alzino la testa e pongano un freno alle 'ricette' della Troika. Prima di arrivare al referendum, però, Meloni suggerisce di far sì che gli italiani possano almeno scegliere i propri governi «invece di continuare a farsi imporre da Bruxelles degli Esecutivi fantoccio».