25 aprile 2024
Aggiornato 03:00
La senatrice Pd sulla legge elettorale

Puppato: condivido alcune perplessità, ma minoranza voti l'Italicum

Laura Puppato, senatrice Pd, redarguisce la minoranza del Partito democratico e chiede che la legge elettorale venga votata. «Democrazia significa discussione, anche decisa e dura quando serve, significa mediazione tra diversi opinioni», ma alla fine si deve arrivare ad una decisione, «e sull'Italicum il PD ha discusso a lungo e ha preso una decisione».

ROMA (askanews) - «Democrazia significa discussione, anche decisa e dura quando serve, significa mediazione tra diversi opinioni e interessi, ma significa soprattutto che alla fine si deve arrivare ad una decisione attraverso il voto e sull'Italicum il PD ha discusso a lungo e ha preso una decisione». Lo afferma Laura Puppato, senatrice Pd.

Minoranza ha dimenticato iter legge
«Condivido alcune delle perplessità delle minoranze - prosegue - ma devo dire che mi sembrano aver dimenticato completamente l'intero iter della legge che è molto cambiata in questi mesi in cui avevamo portato 5 richieste, di cui 4 accolte, soglia di sbarramento, premio alla lista, innalzamento minimo per avere il premio, alternanza tra i sessi. Rimane, è vero, il tema dei capolista bloccati, ma in micro-collegi è un problema minore perché comunque le liste dovranno candidare persone del posto, riconosciute come valide opzioni dai cittadini».

Lotta di potere
«Sono in Parlamento solamente da due anni - conclude Puppato - mentre tra i contrari ci sono molte persone con più esperienza di me, non possono non sapere che andare a modificare ora la legge significa semplicemente andare al nulla di fatto, perché l'iter ricomincerebbe daccapo e tutti i partiti tornerebbero legittimamente alla carica per modificare il testo. Mi chiedo se ne valga la pena, per quello che assomiglia sempre più ad una lotta di potere, mancando evidentemente la proporzione tra le espressioni e le volontà maturate in un pezzo di minoranza interna rispetto alla posta in gioco e al lavoro fatto. Rinunciare ad una legge che, al netto di speculazioni elettrolitiche, è oggettivamente di gran lunga migliorativa del Porcellum è semplicemente un errore, un'evidente sproporzione che nasconde altro. Altro che in politica, nella buona politica non ci può stare».