25 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Ddl Buona Scuola

Brunetta: «Più ombre che luci»

Nel ddl di riforma della scuola "ci sono più ombre che luci", con il testo del governo "si rischia di creare precari di serie A e di serie B", "la normativa sulle scuole paritarie è una presa di giro": ecco le accuse di Forza Italia. Dagli azzurri 236 emendamenti.

Roma (askanews) - Nel ddl di riforma della scuola «ci sono più ombre che luci», con il testo del governo «si rischia di creare precari di serie A e di serie B», «la normativa sulle scuole paritarie è una presa di giro» ma ora, soprattutto, «Renzi deve dire di no alla deriva e allo sbandamento progressivo dei contenuti del provvedimento verso i voleri della Cgil». Forza Italia critica punto per punto la "buona scuola" e in una conferenza stampa alla Camera il capogruppo Renato Brunetta, insieme alla responsabile scuola e università del partito Elena Centemero e all'ex ministro dell'Istruzione del governo Berlusconi Mariastella Gelmini, spiega i passaggi fondamentali dei 236 emendamenti presentati dagli azzurri al testo.

Fi voterà la "buona scuola" se i nostri emendamenti saranno accolti
Forza Italia voterà la riforma targata Renzi? «Noi siamo sempre disponibili a dare un contributo», ripete Brunetta, ma certo se «emendamenti fondamentali» non saranno accolti e soprattutto «se il Pd darà retta alla Cgil» le cose, dicono, si faranno più difficili. In piazza, nello sciopero promosso il 5 maggio da sindacati confederali, Cobas, Snals e Gilda, sarà criticata innanzitutto "la figura del preside manager", di cui le opposizioni, Sel e Movimento cinque stelle, hanno denunciato in commissione «lo strapotere». Ecco Forza Italia la pensa esattamente al contrario. «Per buone scuole - spiega la Gelmini - vanno riconosciuti i poteri gestionali dei dirigenti. Mi auguro che il governo non faccia passi indietro su questo anche se a leggere sui giornali gli emendamenti proposti dal Pd sembra che l'autonomia sia lettera morta». Insomma, concludono gli esponenti di Forza Italia, «Renzi si deve battere contro il conservatorismo di alcuni, anche dentro il Pd, e consentire all'autonomia di prendere piede».

Brunetta: Quello di Renzi è un riformismo confusionario
Brunetta ha insistito sul «riformismo confusionario di Renzi che su una materia come la scuola rischia di essere esplosivo». «Non sappiamo più di chi è questa riforma - ha spiegato Brunetta -, perchè non era contenuta nel programma elettorale con cui Bersani ha vinto, si fa per dire, le elezioni del 2013, e con il quale ha eletto al Senato e alla Camera qualche decina di sindacalisti della Cgil. Adesso Renzi arriva con un pacchetto che non si sa cosa sia e che crea grande imbarazzo all'interno del Pd». Insomma, «la riforma - hanno osservato gli azzurri - è un animale misto, tipo ircocervo, con alcune luci che appartengono alla nostra cultura ma molte ombre", in questo senso, ha sottolineato la Centemero, responsabile scuola del partito, "i nostri emendamenti non sono ostruzionistici, servono per cambiare nel profondo una legge che nasce per una sentenza della Corte europea che sarebbe stata evitata se Renzi ci avesse dato ascolto prima». "Chiediamo al governo - ha aggiunto - di considerare le nostre richieste più significative, a cominciare dall'inclusione nel piano assunzionale degli iscritti nelle graduatorie di merito del concorso 2012, oggi esclusi in modo illegittimo. Chiediamo inoltre che vengano previste quote riservate nei prossimi concorsi per i giovani dei Tfa e indetti concorsi a cadenza triennale sui posti effettivamente disponibili e a livello di rete».L'ex ministro Gelmini da parte sua ha puntualizzato che le 100 mila assunzioni previste dal piano sono in realtà «30 mila perchè 70 mila erano già previste dalla pianta organica».