Flat tax sulle ripetizioni e bonus per i migliori: la scuola secondo il ministro
Il titolare del Miur, Marco Bussetti, presenta le misure presenti nella legge di Bilancio: stop alla chiamata diretta, saranno assunti mille ricercatori
ROMA – Una flat tax del 15% sulle ripetizioni, i fondi per l'adeguamento degli stipendi degli insegnanti, l'assunzione di mille nuovi ricercatori universitari, il bonus occupazionale per i più bravi, i fondi per i contratti degli specializzandi medici. Oltre a queste misure, la legge di Bilancio per il prossimo anno contiene però alcuni interventi di tipo ordinamentale. A cominciare da quelle che riguardano il reclutamento dei docenti con lo stop alla chiamata diretta e l'impegno a nuovi concorsi più snelli, banditi nelle regioni e nelle classi di concorso dove è realmente necessario. Misure illustrate questa mattina dal ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Marco Bussetti, in un'audizione alla commissione Cultura della Camera nell'ambito dell'esame in sede consultiva del ddl bilancio.
Stop alla chiamata diretta e nuovi concorsi
Con la legge di bilancio sono in arrivo una serie di norme che puntano a rendere «più snello» il percorso di reclutamento del personale docente. A cominciare dall'abolizione della chiamata diretta dei professori per le scuole di ogni ordine e grado. Bussetti conferma che «viene abrogato il percorso Fit ordinario, particolarmente complesso anche perché eccessivamente lungo. Il reclutamento dei nuovi docenti sarà più snello e prevederà l'effettiva assunzione in servizio basata su posti vanti e realmente disponibili. Il concorso – annuncia il ministro – sarà bandito con regolarità per quelle classi di concorso e per quelle regione nelle quali ci saranno effettive necessità. Potranno partecipare giovani laureati per gli insegnamenti per i quali hanno conseguito il titolo. Non ci saranno più graduatorie di idonei ma solo vincitori di concorso ai quali viene, finalmente, garantita l'immissione in ruolo». Anche chi non vincerà il concorso ma supererà tutte le prove, «acquisirà l'abilitazione utile, tra l'altro, all'insegnamento».
Flat tax sulle ripetizioni
Sarà dimezzata la tassazione sui compensi per le lezioni private. Nella manovra è contenuta una misura che «prevede l'applicazione di una imposta sostitutiva di quella sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali, fissata nella misura del 15% di quanto percepito». «Le scuole organizzano corsi per tutti gli studenti che abbiano debiti formativi, grazie all'impegno dei docenti, che sono a tal fine remunerati con il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa e con appositi fondi che il ministero stanzia tutti gli anni – ricorda Bussetti – I compensi percepiti concorrono a costituire il reddito imponibile e, quindi, sino ad oggi sono stati tassati all'aliquota corrispondente al reddito complessivo dei docenti». Si tratta di una misura di favore per i docenti, conclude Bussetti, «fermo restando il prioritario impegno del ministero a ridurre, a monte, l'incidenza dei debiti formativi, attraverso i corsi di recupero e l'attività di sportello nonché grazie alle metodologie didattiche innovative in corso di diffusione nelle scuole».
Stipendi dei docenti e dei precari
Con la legge di bilancio vengono stanziate «importanti risorse aggiuntive, più di 1,7 miliardi all'anno, per consentire da subito una ripresa della contrattazione e un nuovo adeguamento degli stipendi, che la relazione tecnica stima in un aumento superiore all'1,9%. È in corso un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali – aggiunge Bussetti – affinché il prossimo contratto giunga presto e dia un'adeguata risposta alle attese della categoria e all'esigenza di funzionalità delle scuole». Inoltre, aggiunge il ministro dell'Istruzione, grazie al fondo istituito con l'articolo 34, «è stato mantenuto l'impegno che avevo preso, quello di confermare a regime l«elemento perequativo', per evitare la riduzione degli stipendi dei pubblici dipendenti che altrimenti si sarebbe verificata da gennaio 2019. A beneficiare di questa misura saranno, soprattutto, il personale docente e Ata della scuola, ed è per questo che il ministero ha contribuito a finanziarla, anche attraverso la revisione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro». Ma il ministro intende impegnarsi anche su altri fronti: «Abbiamo stanziato 100 milioni in più, a regime, per finanziare nuovi contratti di formazione per gli specializzandi medici. Si tratta di altre 900 borse che potranno essere istituite dal 2019. E il governo premia i giovani migliori, i laureati in corso con 110 e lode e i dottori di ricerca, facilitandone l'ingresso nel mondo del lavoro». Infatti, le imprese vengono incentivate «ad assumere questi giovani, oppure a trasformarne il rapporto di lavoro a tempo pieno, se già assunti a tempo parziale, grazie all'esonero dal versamento dei contributi previdenziali, nella misura massima di 8 mila euro per ciascun assunto nel primo anno di lavoro. Si dà così un'importante occasione, ai giovani di talento, per inserirsi nel mercato del lavoro e per contribuire al miglioramento della realtà produttiva del paese». Infine, sui precari: «La legge di bilancio dell'anno scorso aveva consentito di assumere alle dipendenze dello Stato più di 700 tra personale amministrativo e tecnico delle scuole, che erano stati mantenuti in condizioni di precariato per oltre 17 anni. Tuttavia, furono assunti a tempo parziale, con una riduzione dello stipendio inaccettabile». Ora «consentiamo il passaggio a tempo pieno per i primi in graduatoria, ovvero per almeno 226 persone».
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