2 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Visti dall'estero

«Renzi è l'ultima chance per l'elite italiana»

E' questo il titolo, e il succo, di un commento pubblicato oggi dal Financial Times, che analizza la situazione politica ed economica nel nostro Paese, allargando lo sguardo a Irlanda, Spagna, Grecia, all'Europa intera

LONDRA - Matteo Renzi ultima speranza per la classe dirigente italiana: è questo il titolo, e il succo, di un commento pubblicato oggi dal Financial Times, che analizza la situazione politica ed economica nel nostro Paese, allargando lo sguardo a Irlanda, Spagna, Grecia, all'Europa intera. L'Unione attraversa un periodo a dir poco delicato, all'ombra della perdurante crisi e dell'onda populista che minaccia di rafforzarsi ulteriormente nel 2015.

Quanto all'Italia, «il deterioramento dei tradizionali partiti e dei processi democratici è di gran lunga più avanzato» rispetto ai Paesi presi in considerazione, valuta Tony Barber. Secondo cui «il principale problema non è il movimento anti-establishment di Beppe Grillo», ma il fatto che «praticamente la metà dell'arco politico, da Forza Italia di Silvio Berlusconi alla Lega Nord di Mattero Salvini, al Movimento Cinque Stelle, è rappresentato da forze che sottoscrivono le politiche euroscettiche».

Per la Democrazia Cristiana l'integrazione europea «era il più nobile degli ideali», ma ora «non c'è più un partito di centro-destra moderato e pro-Ue di qualche peso».

Per l'Ue, e per l'eurozona in particolare, è dunque di estrema importanza che le riforme di Renzi vengano realizzate e applicate, continua il Ft. «Indipendentemente dai suoi limiti, il governo di Renzi rappresenta l'ultimo lancio di dadi per i convinti riformisti dell'altra parte dello spettro politico italiano: la sinistra. Renzi è il loro faro» e se fallisce il declino economico italiano continuerà. Insomma, conclude Barber nel suo commento, «Le prospettive dell'Italia appaiono oscure a meno che Renzi non ce la faccia. Il resto dell'Europa dovrebbe augurargli buona fortuna o, come si dice nella sua Firenze: in bocca al lupo».