26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Inchiesta «Mafia Capitale»

Al vaglio dei PM il coinvolgimento di «pezzi» della Regione Lazio

E' questo l'ambito su cui gli inquirenti della Procura di Roma si stanno concentrando sulla base di quanto acquisito e sequestrato ieri dagli investigatori del Ros nel corso delle perquisizioni eseguite. Trovato libro mastro «dare-avere» degli illeciti. Carminati definì inchiesta «mostruosa». Trovato libro mastro «dare-avere» degli illeciti.

ROMA - L'attuale amministrazione della Regione Lazio e quelle precedenti. Ed il ruolo giocato dalla istituzione locale nel gioco della «Mafia Capitale». E' questo l'ambito su cui gli inquirenti della Procura di Roma si stanno concentrando sulla base di quanto acquisito e sequestrato ieri dagli investigatori del Ros nel corso delle perquisizioni eseguite.
Massimo Carminati, il boss della 'Mafia Capitale' ricordava ai presenti che in Regione Lazio potevano contare anche sull'appoggio di Luca Gramazio («se c'è da da una spinta.. Glie..»). L'intervento è ricordato dal gip nell'ordinanza da riferimento ad una riunione a cui partecipava anche Fabrizio Franco Testa, uno dei manager a libro paga del clan e che garantiva i rapporti «istituzionali». Nel corso dell'incontro Carlo Guarany, uno degli arrestati, «palesava anche la necessità - scrive il giudice - di trovare un sostegno politico ('ma dobbiamo sceglie la strada politica pure.. capito.. la strada politica son 2...o dentro il Pd... che sarebbe questa de...') in merito ad una non meglio precisata gara da 60 milioni», spiega ancora il giudice.

Carminati definì inchiesta «mostruosa» - Sapeva tutto prima degli altri. Massimo Carminati era a conoscenza di una indagine a suo carico che definiva «mostruosa». Il dato emerge dall'ordinanza di custodia firmata dal gip Flavia Costantini. Nel provvedimento il giudice cita una informativa dei Carabinieri del Ros nella quale si afferma che «nel corso dell'attività di indagine emergeva che Carminati acquisiva la consapevolezza» o presunzione fondata «sull'assunzione di notizie sulle investigazioni in atto», di essere oggetto di un'indagine definita «mostruosa». I carabinieri del Ros citano anche un dialogo che Carminati ha con il suo 'braccio destro' Riccardo Brugia durante il quale riferisce di «essersi confrontato, al riguardo, con il suo avvocato, il quale a sua volta gli era apparso molto preoccupato dalla situazione anche alla luce della linea di intransigenza, e di discontinuità rispetto al passato, dimostrata dagli organi inquirenti».

Trovato libro mastro «dare-avere» degli illeciti - L'associazione a delinquere che faceva riferimento a Massimo Carminati aveva un libro mastro che conteneva «una vera partita doppia del dare e avere illecito, dei destinatari delle tangenti». Il dato emerge dall'ordinanza di custodia firmato dal gip di Roma per la cosiddetta 'Mafia Capitale'. La contabilità era stata affidata ad una donna, Nadia Cerriti, finita anche lei in carcere. Nel documento sono riportati anche «i costi illegali sostenuti - scrive il gip - dall'organizzazione per il raggiungimento del suo scopo nel settore economico-istituzionale». Inoltre vi è contenuta l'indicazione «dei soggetti cui vengono veicolati i profitti, come Carminati, o come Fabrizio Franco Testa, testa di ponte di 'mafia Capitale' verso la politica e la pubblica amministrazione». Nel libro mastro anche «una rappresentazione del conto economico illecito dell'organizzazione, con una specifica rappresentazione delle relative disponibilità extracontabili».