29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
La minoranza del PD attacca ancora il Premier

Civati: «Renzi gioca con le parole e intanto divide il Paese»

Sul suo blog, il dissidente e esponente della minoranza del Partito democratico Pippo Civati scrive un post in cui sottolinea l'abilità del premier Matteo Renzi nel giocare con le parole, in particolare con le dicotomie. Civati si riferisce all'ultimo discorso pubblico del premier, tenuto questa mattina al summit annuale di Confindustria.

ROMA -  Sul suo blog, Pippo Civati commenta l'intervento del premier, Matteo Renzi, a Brescia, in occasione del summit annuale degli industriali della città. Civati pone particolare attenzione alle diverse dicotomie su cui spesso gioca Renzi nei suoi interventi pubblici. Se c'è davvero un disegno per spaccare il Paese, come denunciato oggi dal premier a Brescia, a condurlo è proprio il presidente del Consiglio. Queste le affermazioni di uno dei rappresentanti della minoranza del Partito democratico. 

IL GIOCO DELLE PAROLE«C'è un disegno per spaccare in due l'Italia e, così dice il premier, dividerla tra padroni e lavoratori. E anche - osserva l'esponente della minoranza Pd citando varie espressioni usate dal presidente del Consiglio - tra vecchi e giovani, conservatori e innovatori, governisti e professoroni, uomini del fare e intellettuali rosiconi, maggioranza e minoranza, ministri e gufi, una sinistra buona e una cattiva, nuovi virgulti e vecchia guardia, con me o contro di me, chi si adegua e chi se ne farà una ragione, luoghi del futuro e piazze della protesta, nazareni e radicali, lealisti e stianosereni (se poi se ne vanno, meglio ancora). Messaggi divisivi in un'unica soluzione: un vero e proprio disegno. Chissà di chi».

LE SINISTRE CONTRAPPOSTE - A parlare di due sinistre distinte e fondate su valori diversi non è solo la minoranza del Partito del presidente del Consiglio. Il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi, rimarca il concetto in una nota e scrive: ​«Lo scontro anche odierno tra Renzi e settori radicali della politica e del sindacato conferma che il sistema politico italiano è sempre stato segnato dall'esistenza di due sinistre tra loro contrapposte».

IL NUOVO CENTRODESTRA CONDIVIDE LE SCELTE DEL PREMIER«Determinante è stata l'influenza dell'Italia dell'Est proprio perché separata dall'altra da un confine ideologico e non fisico. Da Saragat a Nenni a Craxi a Renzi, tutti i leader della sinistra riformista hanno conosciuto l'aggressione e l'ostracismo di quella comunista, conservatrice, antagonista. Perfino il fenomeno politico di Berlusconi si è caratterizzato per l'accoglienza dei sopravvissuti della sinistra riformista dopo l'operazione selettiva di Tangentopoli e soprattutto per l'aggregazione di molta parte di quel corpo elettorale. E ciò forse ha rappresentato la ragione determinante dell'aggressione violenta dell'altra sinistra anche nei suoi confronti. Ci risiamo quindi. E dobbiamo solo augurarci che Renzi non ceda a queste intimidazioni ma vada avanti secondo il progetto di modernizzazione che, non a caso, noi del Nuovo Centrodestra condividiamo», conclude Sacconi.