Meloni: Votiamo contro per caso marò
«Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale voterà contro il dl proroga delle missioni internazionali delle forze armate e polizia». Lo riferisce Giorgia Meloni: perché con la detenzione illegale da parte di uno Stato straniero di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono mutati i presuppost per approvarlo.
ROMA - «Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale voterà contro il dl proroga delle missioni internazionali delle forze armate e polizia. Abbiamo sempre sostenuto con responsabilità la partecipazione italiana alle missioni internazionali, ma con la detenzione illegale da parte di uno Stato straniero di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono mutati i presupposti»: è quanto ha detto in aula il presidente di Fratelli d'italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni di voto sul dl di proroga delle missioni internazionali.
CASO MARÒ MAZZETTE E MARCHETTE "Per risolvere il caso - ha aggiunto - sarebbe bastato coinvolgere le organizzazioni delle quali facciamo parte, a cominciare dall'Unione Europea, la Nato e l'Onu e invece, i peggiori governi della storia repubblicana sono riusciti a impantanare per anni questa situazione. Monti, Letta e Renzi: tre geni che credevano di risolvere la questione con l'India distribuendo a destra e a manca soldi, mazzette e marchette, come dimostrano il risarcimento dato alle famiglie dei pescatori o i 5 milioni pagati agli avvocati indiani. Ed è il motivo per il quale FdI-An ha chiesto l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulla vicenda dei due marò, per fare piena luce su quanti soldi siano stati spesi e a chi siano stati dati, e speriamo di non dover scoprire che magari a qualcuno tutta questa storia è pure convenuta».
CHIEDIAMO UN SUSSULTO DI DIGNITÀ - «Speravamo - ha proseguito Meloni - che il Parlamento regalasse all'Italia uno scatto di orgoglio sostituendosi all'inerzia dell'esecutivo e approvando i nostri emendamenti al decreto: l'immediata sospensione della partecipazione italiana alle missioni antipirateria e il ritiro graduale dei contingenti italiani da tutte le missioni internazionali finché non saranno liberati i nostri marò. Non è stato così. E chiediamo ancora un seppure tardivo sussulto di dignità da parte delle istituzioni, in particolare del Presidente della Repubblica e Capo delle Forze Armate e del Presidente del Consiglio. Decidano loro l'azione più efficace: magari - ha concluso - potrebbero finalmente scomodarsi, andare in India e proporsi in cambio dei nostri marò. Penso che l'Italia ne guadagnerebbe».
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