27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Renzi al PD

«Cambierò l'Italia e l'Ue»

Non ha paura, il premier Matteo Renzi, e lo ribadisce rivolgendosi al Pd: «Non sono un matto che va contromano. Sono certo-convinto-sicuro che cambierò le sorti dell'Italia». E a Bruxelles ricorda: «Attenzione: se non cambiano le regole, crollerà l'Eurozona».

ROMA - La navigazione è tutt'altro che tranquilla. La crescita non arriva, né in Italia né nell'Ue, e anche sul fronte della politica interna non mancano le imboscate. Ma, per ora, Matteo Renzi va avanti come se niente fosse: il premier insiste a parlare dei prossimi "mille giorni" di governo, e a ribadire con determinazione la sua ferma volontà a risollevare le sorti del Belpaese.

Io non ho paura - Il premier si rivolge così al suo Pd: «A me settembre non fa paura, è chiaro? Io non vivo nella paura del domani e non perché sono uno scriteriato, ma perché vedo i dati, vedo due mesi dove crescono gli occupati». I franchi tiratori colpiscono sulle riforme, ma non bisogna drammatizzare evocando i famigerati «101» che impallinarono Prodi sulla soglia del Quirinale. Ciò non sembra poter accadere anche al Pd di Renzi.

Bruxelles, se non cambi crolla l'UE - Dato che l'economia va al rallentatore in tutta Europa, è il ragionamento di Renzi, a Bruxelles ne dovranno certamente tenere conto, e il semestre di presidenza italiana è un ottimo strumento per virare in Ue: «Le cose vanno cambiate non perchè noi abbiamo bisogno di tempo ma perchè sennò salta l'Eurozona», è l'avvertimento che lancia durante la direzione Pd.

Mai senza FI - Ma è ancora più significativa l'insistenza con la quale il premier torna a parlare di modifiche della legge elettorale, il terreno sul quale si preparano a dare battaglia la minoranza Pd, Sel e gli alleati: parla di «alzare la soglia di sbarramento», probabilmente al 40%, di «trovare un modo coerente sulle soglie di sbarramento che ritengo comunque giuste e doverose" e persino di "introdurre le preferenze». Un pacchetto, assicurano i suoi, sul quale sarebbe stata raggiunta un'intesa di massima con Fi, partito dal quale il premier non intende prescindere per non trovarsi completamente ostaggio della minoranza interna e dell'ostruzionismo di Sel.

Non son matto: cambierò pure l'UE - Il dubbio ogni tanto confessa di averlo, a dire il vero, di essere lui «il matto che va contromano», ma Matteo Renzi assicura: «Sono convinto certo e sicuro che l'Italia è nelle condizioni di guidare la ripresa dell'Europa».
Parlando alla Direzione del partito, Renzi spiega: «Il Pd ha una sfida meravigliosa davanti, che è quella di continuare imperterrito, con calma, serenità, col passo del maratoneta, a dire che ci possono essere gli scossoni, ma noi questo Paese lo portiamo fuori dalle sabbie mobili». E questo «non perchè siamo bravi noi, ma perchè il Paese è più forte delle paure degli editorialisti, ed è in condizione se finalmente liberato di tornare a creare ricchezza". Certo, confessa il premier, leggendo «gli editoriali tutti preoccupati, talvolta mi dico 'Matteo, ma non è che starai sbagliando, non è che sei tu il matto contromano?'». Ma la risposta è «no: io sono convinto certo e sicuro, convinto certo e sicuro - ripete più volte - che l'Italia è nelle condizioni di guidare la ripresa dell'Europa. Ma o lo fa il Pd o non lo fa nessuno».