Napolitano all'UE: accantonare «strategia di contenimento della Russia»
Il Presidente della Repubblica: «Questo non potrà essere un semestre solo di affari interni della Ue, in relazione ai problemi dell'economia, per decisivi che siano, ma deve essere anche un semestre di forti impulsi europei per costruire una prospettiva di stabilizzazione e pacificazione a Est e Sud dell'Europa».
ROMA - Il semestre di presidenza italiana della Ue non può e non deve essere incentrato solo sugli affari interni, nazionali ed europei, ma deve essere anche di «forte impulso» nella costruzione di un ruolo significativo ed efficace dell'Europa nel quadro internazionale, che versa in uno stato di «allarmante aggravamento» a Sud quanto a Est dell'Europa, con le crisi del Medio Oriente e della Russia. Il monito giunge dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lunga intervista rilasciata al direttore de La Stampa, Mario Calabresi.
«Questo non potrà essere un semestre solo di affari interni della Ue, in relazione ai problemi dell'economia, per decisivi che siano, ma deve essere anche un semestre di forti impulsi europei per costruire una prospettiva di stabilizzazione e pacificazione a Est e Sud dell'Europa», esordisce il capo dello Stato, che sottolinea come «in questi lunghi anni di crisi finanziaria ed economica la dimensione della politica estera e di sicurezza comune europea è purtroppo rimasta drammaticamente sacrificata».
E aggiunge: «E' importante dare maggiore consapevolezza all'opinione pubblica italiana dei dilemmi e dei rischi che toccano anche il nostro Paese e favorire il massimo di convergenza politica su questo terreno».
Una prospettiva, spiega ancora Napolitano, che a Est ha bisogno di accantonare «una strategia di contenimento della Russia che riproduce anacronisticamente un contesto di guerra fredda che non esiste più», e che a Sud desta allarme per il continuo lancio di missili su Israele e per il rischio di «un'invasione della Striscia di Gaza che costituirebbe una escalation dalle conseguenze imprevedibili».