27 agosto 2025
Aggiornato 23:00
Legge elettorale

La Russa: «L'Italicum è peggio del porcellum»

«Da 30 eletti 'nominati' dal partito si passa a ben 150: la differenza balza agli occhi. Fratelli d'italia dice no ad un innalzamento a dismisura del numero delle circoscrizioni, visto che già 30 eletti scelti direttamente dal partito non è una quota piccola». Cicchitto: «Cambiare l'Italicum al Senato».

ROMA - «L'ho detto e lo ripeto: l'Italicum è più incostituzionale del porcellum e da ancora meno voce agli elettori, lasciando tutto in mano alle segreterie dei partiti». Così in una intervista al Secolo d'Italia il deputato di Fdi-An Ignazio La Russa commenta le ultime indiscrezioni sulla legge elettorale.

150 colleggi per 150 nominati
«Avevo proposto - spiega - che il capolista fosse bloccato, mentre gli altri candidati avrebbero corso per le preferenze. La mia proposta sulla legge elettorale riguardava un sistema elettorale che, rispetto al porcellum, aveva uno o due collegi in più. Una trentina in tutto. Con l'Italicum invece, la mappa prevederebbe, circa 150 collegi. Da 30 eletti 'nominati' dal partito si passa a ben 150: la differenza balza agli occhi. Fratelli d'italia dice no ad un innalzamento a dismisura del numero delle circoscrizioni, visto che già 30 eletti scelti direttamente dal partito non è una quota piccola».

Servono le preferenze
Il fondatore di Fratelli d'Italia -Alleanza Nazionale si dice comunque «ottimista sulla possibilità di consegnare agli italiani una buona legge elettorale. Il mio emendamento alla Camera che dava il via libera alle preferenze non è passato per appena 35 voti. Segno che in Parlamento c'è una sensibilità forte e trasversale su questo argomento. La stessa presa di posizione di queste ore della Boschi - conclude La Russa - mi fa sperare che il governo intenda trovare una soluzione che rispecchi la volontà degli italiani».

Cicchitto: Cambiare l'Italicum al Senato
«Come si disse già alla Camera: sull'Italicum esistono una serie di questioni ancora aperte che vanno dal voto di preferenza, al livello delle quote, alla soglia della percentuale valida per il ballottaggio. Il massimo impegno per la modifica del bicameralismo e la profonda riforma del Senato non può avere come contropartita quella di lasciare l'Italicum assolutamente uguale alla soluzione della Camera alla quale molte forze diedero il via libera per favorire lo sviluppo delle riforme, ma con l'impegno di fare le opportune modifiche al Senato». Lo ha dichiarato in una nota Fabrizio Cicchitto (Ncd).