20 maggio 2024
Aggiornato 01:30
PIL

«I primi segni di ripresa non sono percepiti dalle persone in difficoltà, l'anno prossimo l'1% di crescita»

RP | RP | RP | Il premier Letta: «Il 2014 sarà un anno che ci consegnerà un'Europa diversa: non ho dubbi che l'Ue sarà il cuore del 2014. Sarà l'anno in cui o fa un cambio di passo oppure si avvita indietro»

ROMA - «Abbiamo i primi segni di ripresa, ma abbiamo ancora l'onda lunga che sta lasciando disastri sociali. I primi segni di ripresa non sono percepiti dalle persone in difficoltà, ma la scelta di dire l'anno prossimo l'1 per cento di crescita è una scelta assennata e possibile. Dobbiamo lavorarci, ma è una scelta alla nostra portata». Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Enrico Letta, intervenendo alla presentazione del volume fotografico realizzato dall'Ansa per raccontare il 2013.

UE NON E' SCONTATA - Quanto all'unione europea, ha spiegato Letta: «L'Europa non è scontata: non è data per sempre. L'Europa è profondamente a rischio, perché o a partire dal vertice di dicembre facciamo un salto in avanti oppure l'avvitamento è evidente». Il premier ha proseguito: «Il 2014 sarà un anno che ci consegnerà un'Europa diversa: non ho dubbi che l'Europa sarà il cuore del 2014. Il 2013 è stato l'anno dei due Papi, il 2014 secondo me sarà l'anno dell'Europa. L'anno in cui o l'Europa fa un cambio di passo oppure si avvita indietro».

POLITICA IMPARI DA PAPA - Sempre parlando di Papa, il presidente del Consiglio ha commentato: «Non ho dubbi che la portata del cambiamento che papa Francesco ha impresso alla Chiesa debba essere un modello per le istituzioni italiane, sia per la velocità del cambiamento sia per la sostanza del cambiamento. Se non lo facciamo - ha ammonito - la fiducia nella credibilità delle istituzioni cadrà».

LAVORERO' CON SEGRETARIO PD - Poi Letta ha parlato delle primarie del Partito democratico (Pd): «Non ho nessun dubbio che il segretario del Pd eletto domenica sarà della partita, sarà un motore fondamentale per rendere il governo più efficace e più efficace questo patto sulle riforme. Auspico per le primarie un grande successo, sono convinto che lunedì saremo subito in grado di lavorare bene con il nuovo segretario del Pd: chiunque esso sia sono convinto che lavoreremo bene insieme». E ha assicurato Letta: «Non è una frase retorica: ne sono intimamente convinto, perché c'è un interesse del Paese che viene ben prima dei singoli interessi personali. Non è più tempo per queste cose, per guardare al proprio profilo. Ora ognuno deve fare la sua parte per far ripartire il Paese dopo averlo rimesso in carreggiata».

FI CONTINUI SU RIFORME - Quindi il premier si è rivolto a Forza Italia (Fi): «Faccio un appello, direttamente a Fi, perché distinguano tra la loro scelta di non appoggiare il governo e la scelta invece di continuare un percorso di riforme che è assolutamente fondamentale. Credo sia un punto nell'interesse del Paese, ritengo che l'elemento di danno nel non fare le riforme non è che viene contro uno o a vantaggio di un altro: affondiamo tutti, affonda l'intero Paese. Può essere solo contento chi vuole che il Paese affondi. C'era l'altro ieri a Genova (ilV-day di Beppe Grillo, ndr) chi vuole solo che il Paese affondi e quindi sarà contento se affonda, ma noi vogliamo che si rilanci il Paese».

ANCHE 3 VOTI SONO IMPORTANTI - E per Letta il rilancio deve passare per le riforme istituzionali: «Non ho dubbi che non possiamo permetterci di non fare le riforme, di non eliminare il bicameralismo perfetto, di non ridurre il numero dei parlamentari, di non riformare il Titolo V della Costituzione. Quindi dobbiamo farlo. In questi sette mesi abbiamo fatto percorso significativo: tre voti per la modifica alle procedure sono importanti».

MARE NOSTRUM SALVATE 2MILA VITE - Infine il presidente del Consiglio ha ricordato i risultati dell'operazione Mare Nostrum: «I nostri militari hanno salvato duemila persone che stavano naufragando. Se non si fosse messa in campo la missione Mare Nostrum, probabilmente duemila persone sarebbero morte. Lo dico perché l'Italia con questa scelta ha dimostrato di essere un grande Paese del Mediterraneo. E si prende le sue responsabilità decidendo da sola, senza aspettare la burocrazia. Abbiamo salvato molte vite umane, e abbiamo assicurato alla giustizia molti scafisti».