28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Governo Letta

Letta: «Sicuro prevarrà buonsenso», ma fra i Ministri c'è chi teme per l'Esecutivo

Il Premier: «Tutti capiranno che c'è bisogno di stabilità». Delrio: «Se interrompiamo riforme e non cambiamo legge elettorale esploderà rabbia sociale». Quagliariello: «Senza atti inconsulti da una parte e dall'altra si va avanti»

ROMA - Se il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha detto di non essere preoccupato per il fatto che lo spread italiano e quello spagnolo siano sostanzialmente sullo stesso livello, anche perché si dice convinto che la situazione politica italiana non genererà ulteriori tensioni, fra i suoi ministri pochi sono gli ottimisti.
Letta a margine dell'incontro con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha detto: «No, non sono preoccupato perché sono sicuro che prevarrà il buonsenso e tutti capiranno che c'è bisogno di stabilità». Poi a metà giornata ha mandato un messaggio meno distensivo nei confronti del Popolo della libertà, comunicando di aver annullato l'intervento previsto in serata alla Summer school del Pdl, a Frascati, appuntamento che avrebbe dovuto svolgersi proprio mentre la Giunta del Senato è chiamata a esaminare la questione della decadenza da parlamentare di Silvio Berlusconi.

CARROZZA, TRA 48 ORE ANCORA MINISTRO - La titolare dell'Istruzione, Maria Carrozza ha risposto a una domanda sull'eventuale crisi di governo di 24 Mattino: «La vicenda Berlusconi? Si risolverà. Sono convinta che tra 48 ore sarò ancora ministro».

MAURO, C'E' TANTO DA FARE - Il ministro della Difesa, Mario Mauro, invece ai microfoni di Radio anch'io ha ricordato il lavoro svolto e quanto resta da fare: «Importante in questo momento è mantenere nettamente separato il piano politico dal piano giudiziario e giuridico che riguarda il caso del presidente Berlusconi e credo che su quel caso bisogna dare disponibilità per fare tutti gli approfondimenti necessari. Ricordo - ha aggiunto - che ieri abbiamo fatto il Consiglio dei ministri. Norme importanti, rilancio degli investimenti nel settore dell'istruzione, mi sembra un altro importante passo avanti dopo il via libera al rilancio del settore dell'edilizia e a una serie di snodi che rendono più chiaro quanto questo governo sia indispensabile. Indispensabile perché i partiti che gli danno vita sanno che non una delle ragioni che lo hanno motivato è venuta meno».

DELRIO, ATTENTI A RABBIA SOCIALE - Se il governo dovesse cadere si rischia una «rabbia sociale molto più elevata di quanto ci troviamo ora», ha avvertito il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio.
Delrio ha aggiunto che «tutti sanno che una crisi interromperebbe il percorso delle riforme» e «se fallissimo un'altra volta e se non ci fosse neppure una nuova legge elettorale ci troveremmo di fronte ad una rabbia sociale più elevata di quanto pensiamo». Il ministro ha quindi invitato tutti a «non giocare sul fuoco delle contrapposizioni e dei populismi, né quelli di destra né quelli di sinistra». Bisogna stare attenti, ha concluso Delrio «sarebbe uno schiaffo al Paese se fallissimo un'altra volta».

QUAGLIARIELLO, NO AD ATTI INCONSULTI - Sibillino il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello: «Se non si fanno inconsulti da una parte e dall'altra il governo non cade. Noi non abbiamo intenzione di fare atti inconsulti ma neanche di subirli».
Il ministro ha tenuto a sottolineare che sulla decadenza di Berlusconi in Giunta al Senato «ieri non c'era una decisione scontata» e che la legge può «essere applicata in un modo o in un altro, non si può esaurire questa pratica in 3 ore. Mi auguro - ha concluso Quagliariello - che ci sia la giornata di oggi per riparare».

LORENZIN, PER SPOSARSI BISOGNA ESSERE IN 2 - Ben più esplicita la titolare del dicastero Salute, Beatrice Lorenzin, che ai microfoni di Sky Tg24 ha dichiarato: «I matrimoni si fanno in due: in due bisogna restare. Almeno fino a stasera la palla sulla tenuta del governo è tutta nel campo del Pd che deve decidere cosa vuole fare e scegliere fra un'accelerazione del voto della Giunta del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore o il riconoscimento a Berlusconi non di privilegi ma né più né meno delle garanzie dovute a lui come a chiunque altro».
Dopo il summit dei ministri Pdl con il Vicepremier e segretario Pdl Angelino Alfano per decidere il da farsi, Lorenzin ha proseguito: «Siamo tutti piuttosto impressionati per l'accelerazione che il Pd sembra aver voluto imprimere alla decadenza di Berlusconi. Noi siamo per la governabilità, il Paese ha bisogno di stabilità. Ma non ci interessa galleggiare. Per mantenere i matrimoni, però, bisogna essere in due».