Renzi punta gli elettori di Grillo
Il sindaco di Firenze ha rivendicato di aver fatto una «campagna coraggiosa contro tutti» e ha aggiunto di sperare che «se domenica va a votare tanta gente si cambia, sennò sarà stata colpa mia, vuol dire che noi non siamo stati bravi, io non dico che qualcuno ha un pregiudizio contro di noi»
ROMA - «Chi vuole votare domenica può registrarsi adesso spiegando perchè non ha potuto votare prima sul sito www.domenicavoto.it». Lo ha detto Matteo Renzi durante un'intervista a RadioRadio.
Il sindaco di Firenze ha rivendicato di aver fatto una «campagna coraggiosa contro tutti» e ha aggiunto di sperare che «se domenica va a votare tanta gente si cambia, sennò sarà stata colpa mia, vuol dire che noi non siamo stati bravi, io non dico che qualcuno ha un pregiudizio contro di noi».
Renzi ha ribadito anche che in caso di sconfitta non chiederà un premio di consolazione: «Se perdo non faccio il presidente della Canera o il sottosegretario», ma se vinco «la partitocrazia va a casa. Ci sono tanti delusi del centrodestra e del centrosinistra, l'importante è essere seri. Anche la gente del movimento di Grillo può votarmi visto che Renzi è per abolire i vitalizi e per il dimezzamento dei parlamentari».
Faccio battaglia leale, non merito attacchi - «Sono senza parole, stiamo facendo una battaglia bella e leale, e non capisco perché dobbiamo essere attaccati dagli altri candidati. Non meritiamo questo, stiamo chiedendo alle persone di andare a votare. Non si è mai visto un partito che dice di no».
«Nessuno di noi ha cambiato le regole in corso, il coordinamento delle primarie ha detto che si può mandare la mail entro domani alle 20 e lo stiamo facendo. Avvelenare il clima è la cosa più allucinante che si possa fare. Finiamo la campagna elettorale come l'abbiamo iniziata, con il sorriso. Il Pd dovrà andare tra tre mesi dagli elettori che oggi sta cacciando. Stiamo superando la soglia del ridicolo, ce ne rendiamo conto?».
Regolamento mai approvato da Assemblea - «Il regolamento delle primarie non è mai stato approvato né dall'assemblea, né dai delegati dei candidati». Roberto Reggi, coordinatore della campagna per le Primarie di Matteo Renzi, ricostruisce le tappe che hanno portato a queste regole delle primarie.
«Riprendiamo gli atti che il 6 ottobre l'assemblea dei delegati ha votato a Roma» dice Reggi. «In quella occasione infatti ci limitammo ad approvare le linee guida generali, e tre novità rispetto al passato: l'introduzione del ballottaggio, la preiscrizione 21 giorni prima del voto (senza specificare primo o secondo turno) e l'obbligo della sottoscrizione dell'appello pubblico. Infine approvammo il mandato al segretario di definire in dettaglio il regolamento delle primarie, secondo il principio della massima partecipazione».
«Solo e soltanto questo approvò l'assemblea dei delegati, compresi quelli di Renzi. In nessun passaggio di questa assemblea - continua Reggi - si specificò che il ballottaggio avrebbe comportato un vincolo di partecipazione al secondo turno, né che sarebbero stati esclusi i 16enni e i 17enni, né che era impedita la registrazione on line. Tutti questi dettagli riguardanti il regolamento - insiste il coordinatore della campagna del sindaco -, furono presentati il 13 ottobre dai tre segretari della coalizione e sono stati approvati in via definitiva il 19 ottobre dal collegio dei garanti. In nessuna di queste occasioni successive i delegati dei candidati furono invitati a sedersi al tavolo delle regole, in quanto neanche ancora ufficialmente candidati. In definitiva le regole di queste primarie non hanno avuto né dai delegati del Pd né da quegli degli altri partiti, nessun tipo di approvazione ma neanche di consultazione ufficiale», conclude Reggi.