23 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Politiche europee | Crisi del debito

Berlino «attacca» Monti. Ma il Wall Street Journal lo difende

L'intervista di Mario Monti al «Der Spiegel» ha scatenato una reazione risentita che ha coinvolto praticamente tutti i livelli istituzionali tedeschi. E che palazzo Chigi ha tentato di arginare con una nota di precisazione a sera. L'elogio del Wall Street Journal: «Parole dure per salvare l'Euro»

ROMA - L'intervista di Mario Monti al Der Spiegel ha scatenato una reazione risentita che ha coinvolto praticamente tutti i livelli istituzionali tedeschi. E che palazzo Chigi ha tentato di arginare con una nota di precisazione a sera.
Nel mirino dei politici di Berlino, di destra e di sinistra, è finita soprattutto quella frase del presidente del Consiglio relativa a presunti vincoli che i Parlamenti determinerebbero rispetto all'azione di governo. Una dura presa di posizione è arrivata dal ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, che ha messo Monti in guardia dal bypassare i Parlamenti. «Le verifiche parlamentari sulla politica europea - è stata la sua replica - sono sopra qualunque dibattito». Un attacco fortissimo è arrivato dal leader della Csu, Alexander Dobrindt, che è arrivato addirittura a parlare di attacco della democrazia. Ma perplessità sulle parole di Monti sono arrivate anche dai liberali dell'Fdp e dalla Cdu.

La Germania non condivide i timori di rischi di disgregazione dell'Euro - Sulle frasi del premier, ma in particolare sui rischi per la moneta unica, si è espresso anche il portavoce della Cancelliera, Angela Merkel: il governo della Germania non condivide i timori di rischi di disgregazione dell'euro a causa della crisi sui debiti pubblici, ha affermato Georg Streiter. Mentre il portavoce della Commissione Ue, Olivier Bailly, ha sottolineato che in Europa si «rispettano pienamente le competenze dei parlamenti nazionali».
A questo coro di critiche il presidente del Consiglio ha replicato attraverso una nota piuttosto meditata, visto che è arrivata in serata quando la polemica era ormai quasi fuori controllo. Monti - è stata la precisazione - non ha «mai auspicato una limitazione del controllo parlamentare sui governi che anzi» va «rafforzato», l'intenzione era piuttosto quella di sottolineare la necessità che, per andare avanti nell'integrazione europea, si mantenga «un costante dialogo fra governo e Parlamento».

L'elogio del Wall Street Journal: Parole dure per salvare l'Euro - Sotto attacco in Germania per l'intervista rilasciata due giorni fa a Der Spiegel, Mario Monti incassa oggi il prestigioso sostegno del Wall Street Journal, che dedica un articolo su due intere pagine al presidente del Consiglio con il titolo «The Italian Job: Premier Talks Tough to Save Euro»: «Il compito dell'Italia: il premier parla duro nel tentativo di salvare l'euro». Il «professore» rappresenta - secondo il quotidiano finanziario americano - «un'anomalia in Europa: un leader non eletto chiamato a realizzare impopolari cambiamenti nei cui confronti i politici del Paese erano riluttanti. Monti fa affidamento sulla tolleranza dei principali partiti politici italiani e non ha un suo potere di base, ad eccezione della sua credibilità personale». «La sua natura disciplinata è più tedesca che italiana», prosegue il Wsj, mentre il suo senso dell'umorismo «è decisamente più britannico». Da questa estate il presidente del Consiglio italiano si trova però «in un circolo vizioso», sottolinea il panegirico del quotidiano, a firma Alessandra Galloni e Marcus Walker, visto «che più propone misure impopolari, più i partiti politici minacciano di ritirare l'appoggio al suo governo». Per il Wall Street Journal, «lo spettro dell'instabilità politica ha scosso i mercati e ha spinto ulteriormente verso l'alto i costi dell'indebitamento dell'Italia. A Monti serviva più aiuto dall'Europa per portare l'Italia fuori dal mirino dei mercati, ma nessuno è stato disponibile. La Germania ha invece chiesto riforme interne più dure...». Quando i leader del G20 si sono incontrati a Los Cabos, in Messico, Monti ha annunciato un piano per alleviare la pressione sul mercato obbligazionario. Voleva l'intervento di un fondo di salvataggio dell'Europa e l'acquisto di obbligazioni italiane e spagnole, sulla base che entrambe le economie stessero sistemando i propri conti. Un piano che secondo persone presenti alle discussioni fino a tarda ora in Messico con i leader europei, ha ottenuto anche il sostegno di Barack Obama...