La legge elettorale secondo il Pdl: Sbarramento al 5%, premio 10% al partito
Due terzi dei seggi attribuiti con le preferenze, un terzo con listino. Quagliariello: Nostro ddl contribuisce al dibattito. Gasparri: Ora confronto. Enrico Letta: Porcellum male assoluto, confronto aperto
ROMA - Sbarramento nazionale al 5 per cento o al 10 per cento in almeno tre circoscrizioni; distribuzione dei seggi attraverso il metodo proporzionale, a livello di circoscrizione; due terzi dei seggi attribuiti con la preferenza, il restante mediante listini bloccati; premio di governabilità del 10% al primo partito. Sono le novità previste dalla proposta di legge elettorale presentata da Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei senatori del Pdl, a Palazzo Madama.
Si tratta di due articoli che, spiega Quagliariello nella relazione, «contemplano previsioni normative sulle quali vi è già un sostanziale accordo, maturato nel corso di mesi di dibattiti e confronti, mentre sugli aspetti ancora controversi offre al dibattito le opzioni e le proposte del Popolo della Libertà. Si tratta in ogni caso di una proposta aperta, il cui fine è sollecitare un confronto sugli aspetti ancora controversi».
Nostro ddl contribuisce al dibattito - «E' stato appena depositato il disegno di legge per la riforma del sistema elettorale. Non si tratta del nostro 'libro dei sogni': si tratta piuttosto di un testo di mediazione che il PdL offre come contributo al dibattito in corso». Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.
«Nel disegno di legge - prosegue - vengono formalizzati i punti sui quali vi è già un sostanziale accordo fra le forze politiche della maggioranza e non solo della maggioranza, mentre sugli aspetti ancora controversi il ddl contiene le ipotesi del Popolo della Libertà. Si tratta di una proposta aperta, il cui scopo è sollecitare un confronto sugli aspetti ancora dibattuti al fine di dare in breve tempo all'Italia una nuova legge elettorale frutto della più ampia condivisione possibile».
Gasparri: Ora confronto - «Il Popolo della Libertà ha presentato la propria proposta di riforma della legge elettorale». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
«Abbiamo previsto - prosegue - l'elezione dei parlamentari con il voto di preferenza, per dare una vera possibilità di scelta ai cittadini, ed il premio al partito che prende più voti. Non è nostra intenzione imporre queste soluzioni, ma siamo convinti della loro validità. Piuttosto cerchiamo il confronto, ma deve essere chiaro che dal Partito democratico non possiamo subire imposizioni. Adesso toccherà al Comitato ristretto mettere in evidenza i numerosi punti su cui sarà possibile realizzare una convergenza tra le diverse forze politiche, ed ovviamente discutere di quegli aspetti sui quali le opinioni sono diverse. Il Pdl offre il suo contributo consapevole della validità delle proprie tesi. Dobbiamo assolutamente dare una nuova legge elettorale all'Italia e sono convinto che il Parlamento saprà realizzare un'ottima soluzione. E le nostre proposte sono una premessa più che valida».
Enrico Letta: Porcellum male assoluto, confronto aperto - Il mantenimento del porcellum è «il male assoluto» e per questo il Pd, pur ribadendo le proprie posizioni sulla riforma della legge elettorale, non pone veti: è la posizione del Partito democratico illustrata da Enrico Letta ad un convegno organizzato a Roma dal Forum delle associazioni cattoliche del lavoro. Letta ha menzionato in particolare i due temi cari al Pd - premio di coalizione e collegi uninominali - sottolineando che il partito è pronto a «ragionare su altre ipotesi». Per l'esponente democratico, tuttavia, «se passasse il mese di agosto senza che il provvedimento approdi in aula faremmo un regalo all'anti-politica». Per questo è necessario non perdere il «momentum» e tenere aperto il Parlamento.
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