23 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Polemiche dopo le parole del Presidente di Confindustria

Scontro Squinzi-Monti: Critiche fanno salire lo spread

Il Premier: Fa male alle imprese. Sull'Italia pesa l'incertezza post elezioni 2013. Calderoli: E' Monti che sta rovinando l'immagine del Paese. Belisario: Tra poco, per Monti lo spread sale per colpa del caldo

ROMA - Mario Monti non ha digerito le critiche del presidente della Confindustria Giorgio Squinzi e, al summit degli economisti di Aix-en-Provance, ha avuto modo di sfogarsi, ripreso dalle telecamere di Sky. Secondo il premier «dichiarazioni» come quelle rilasciate dal numero uno di Confindustria contro la spending review e l'operato dell'esecutivo in materia economica (Squizi ha parlato di «macelleria sociale») «fanno aumentare lo spread e i tassi d'interesse a carico non solo del debito ma anche delle imprese, e quindi invito, come esponente del governo a non fare danno alle imprese».

Incertezza per il post-elezioni 2013 - Monti, quindi, dalla Francia, ha detto: «Suggerirei di fare più attenzione, non tanto per rispetto al Governo, che evidentemente non lo merita sulle basi di ciò che viene detto, ma per le imprese». Non solo: secondo il premier, gli spread non scendono perchè «non c'è ancora piena credibilità nel mercato nei meccanismi a supporto dell'Eurozona e, forse, nel caso dell'Italia, c'è anche un pò di incertezza su quello che succederà nella governance dell'economia o detto altrimenti nella politica italiana dopo le elezioni».
Per Monti, però, l'impennata dello spread non è solo colpa di Giorgio Squinzi, ma anche delle affermazioni di alcuni Paesi del Nord Europa. «L'aumento degli spread dopo il vertice di Bruxelles - ha detto - è dovuto anche a dichiarazioni che considero inappropriate di autorità di paesi del nord Europa che hanno avuto l'effetto di ridurre la credibilità di decisioni prese a Bruxelles». Il riferimento di Monti è stato, ovviamente, alle esternazioni dei governi di Finlandia e Olanda, che hanno espresso molte riserve sulla politica economica di rilancio decisa a Bruxelles.
Commentando infine la situazione generale dell'Italia, Monti ha ribadito di essere «fortemente impegnato per evitare che l'Italia finisca nei guai. L'Italia ha un alto tasso di debito, ma anche un tasso di risparmio molto elevato. In termini di politica di bilancio corrente, l'Italia è uno dei paesi più vicini al pareggio di bilancio ed è sulla strada per raggiungere un surplus strutturale nel 2013. Per questo - ha concluso - non dobbiamo desumere di aver automaticamente bisogno di firewall più forti o di un meccanismo per limitare lo spread».

Calderoli: E' Monti che sta rovinando l'immagine del Paese - «Squinzi non ha una ragione per criticare il Governo, ma ne ha un milione di ragioni! Perché oggi l'unico che sta rovinando la vita di tutti, dei cittadini, delle imprese e che sta rovinando l'immagine stessa del Paese è proprio il governo Monti. Uno Stato che applica una pressione fiscale come quella oggi raggiunta con questo Governo, uno Stato che al posto di restituire i soldi ai propri creditori gliene estorce invece di ulteriori, è uno Stato ladro.» Lo afferma il Responsabile Organizzativo Federale e del Territorio, sen. Roberto Calderoli .

Belisario: Tra poco, per Monti lo spread sale per colpa del caldo - «Ieri era colpa dei sindacati, oggi di Squinzi, domani toccherà a Minosse, l'ondata di caldo che sta investendo l'Italia e che evidentemente potrebbe influenzare i mercati?» A dichiararlo il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario, che ha commentato le affermazioni del presidente del Consiglio, Mario Monti, secondo cui «gli spread sono risaliti anche per colpa di alcuni paesi del Nord Europa», che recentemente si sono lasciati andare a giudizi poco lusinghieri sui risultati raggiunti dai vertici europei.
«L'arroganza di questo governo - insiste Belisario - è veramente fastidiosa. Non solo sta trascinando il Paese sempre più in basso a colpi di decreti. Va oltre. Non accetta la concertazione prima di ogni provvedimento, non ascolta le osservazioni che arrivano dal Paese reale, e punta il dito contro chiunque e qualsiasi cosa pur di non ammettere che sta fallendo su tutta la linea. L'Italia dei Valori non si sente rappresentata da Monti e dai suoi professori - conclude il dipietrista - per questo lavorerà con tutte le forze che, nelle piazze e nel Parlamento, vogliono voltare pagina e ridare al Paese un governo politico».