3 maggio 2024
Aggiornato 00:00
L'Esecutivo «tecnico» visto dall'estero

Financial Times: Governo Monti? Riformi o è meglio votare

Editoriale dedicato alle rinnovate tensioni dei mercati verso la penisola intitolato «Mamma mia, ci risiamo»: Il Premier italiano rischia la totale inerzia da eccessi di prudenza, il Parlamento collabori

ROMA - Il governo di Mario Monti «ritrovi il suo zelo riformista», altrimenti per l'Italia «potrebbe essere meglio tornare alle elezioni - afferma il Financial Times - piuttosto che ritrovarsi in un prolungato periodo alla deriva». Perché in un editoriale dedicato alle rinnovate tensioni dei mercati verso la penisola - intitolato «Mamma mia, ci risiamo» - se da un lato concede che in parte questi problemi derivano da vari fattori fuori dal controllo dell'esecutivo, ad esempio il mancato successo nel calmare i mercati del piano di aiuti europei annunciato sulla Spagna, dall'altro il quotidiano finanziario britannico punta il dito anche verso Roma. «Il governo deve assumersi la sua parte di responsabilità».

L'Esecutivo torni al suo zelo riformista - «Lo spirito riformista visto nei primi 100 giorni si è andato spegnendo in eccessi di prudenza ministeriale che ora rischia di degenerare nell'inerzia più totale», afferma il FT. «Tornare alle elezioni sarebbe chiaramente meglio di un prolungato periodo alla deriva. Ma ancor meglio sarebbe se l'Esecutivo ritrovasse il suo zelo riformista». E «la lista di questioni su cui intervenire non è corta»: dalla spending review alle leggi contro la corruzione, alla riforme di un sistema giudiziario che crea «una vera zavorra alla crescita» del paese. Certo, riconosce il quotidiano, questo richiederebbe il supporto del Parlamento.

Dopo la Spagna l'Italia sarà la prossima?Parallelamente, in un articolo di cronaca sulle rinnovate tensioni che ieri hanno investito l'Italia, il FT concede che l'Italia vanta «fondamentali più solidi della Spagna: un deficit di bilancio ben più ridotto, bassi livelli di indebitamento privato, disoccupazione più ridotta e banche prevalentemente stabili che non si sono drogate di immobiliare. La mancanza di una netta differenziazioni delle valutazioni dei mercati deriva - secondo il quotidiano - dal fatto che dovunque vada a finire la Spagna c'è la sensazione che l'Italia sarà la prossima».