Partiti, sherpa Pdl-Pd-Terzo Polo definiscono proposta
Si punta a dare ruolo di controllo alla Corte dei Conti. «Si lavora su tre cardini: trasparenza, controlli e sanzioni», non una completa riscrittura delle norme sulla materia ma alcune misure simboliche da adottare rapidamente
ROMA - Gli «sherpa» di Pdl-Pd-Terzo polo oggi hanno lavorato al telefono, contatti per preparare la riunione di domani che dovrebbe mettere nero su bianco la proposta di riforma del sistema di finanziamento dei partiti annunciata dai tre leader, Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. Come spiegano dal Pd «si lavora su tre cardini: trasparenza, controlli e sanzioni», non una completa riscrittura delle norme sulla materia ma alcune misure simboliche da adottare rapidamente, per poi affrontare il resto delle questioni nell'ambito della legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.
Un disegno di legge ad hoc - Un pacchetto di misure che i tre leader, probabilmente, esporranno poi anche al presidente del Consiglio Mario Monti, in un vertice che potrebbe essere convocato già giovedì. Di sicuro, però, l'iniziativa spetterà al Parlamento, l'ipotesi del decreto-legge non piace al Pdl e nemmeno al Pd, mentre il Terzo polo è pronto ad usare qualunque strumento. L'ipotesi più probabile resta quella di un disegno di legge ad hoc, che dovrebbe essere affidato alle commissioni Affari costituzionali delle Camere in sede legislativa. Un passaggio che, però, richiede il consenso di tutti i partiti o perlomeno il voto favorevole di una maggioranza qualificata. Per questo si valutano anche altre soluzioni, come per esempio emendamenti da inserire nel provvedimento sulla semplificazione fiscale. In questo caso, però, il rischio è che gli emendamenti non siano ammissibili perché estranei alla materia.
Ruolo di controllo per la Corte dei Conti - Nel merito, si pensa di attribuire alla Corte dei conti un ruolo di controllo sui bilanci dei partiti; inoltre, si stanno studiano sanzioni per chi non rispetterà le regole (restituzione dei finanziamenti) e tetti molto più bassi degli attuali per le donazioni anonime dei privati ai partiti (da 50mila a 5mila euro). L'Udc chiede poi un tetto di 50mila euro per le donazioni dei partiti a fondazioni e associazioni, sopra quella soglia anche i soggetti beneficiari dovrebbero essere soggetti ai controlli della Corte dei conti. Il Pd, invece, chiede che ci sia anche l'obbligo di far certificare i bilanci da una società specializzata. Come ha spiegato Fabrizio Cicchitto oggi alla Camera: «Lavoriamo per garantire visibilità, trasparenza e possibilità di controllo dall'esterno, non solo dall'interno dei partiti che si sono rivelati insufficienti».
Bersani: Noi facciamo già certificare il nostro bilancio - Il Pd fa già certificare il proprio bilancio e ha presentato in Parlamento una legge sui partiti. Il segretario democratico Pier Luigi Bersani lo ricorda in una lettera inviata agli elettori per le prossime amministrative: «Conosciamo la disillusione dei cittadini verso la politica. Crediamo che il rimedio alla cattiva politica non sia l'antipolitica, ma la buona politica! Con le nostre proposte già avanzate da tempo, noi siamo impegnati a rendere più efficienti le Istituzioni, a ridurre il numero dei parlamentari, ad approvare una legge elettorale che consenta finalmente ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti e non di trovarseli nominati, così come impone la sciagurata legge voluta dalla destra».
Gasparri: Approvare nuova legge in tempi brevissimi - «L'approvazione delle nuove norme sui finanziamenti ai partiti può avvenire in Commissione in sede legislativa per assicurare tempi brevissimi sia alla Camera che al Senato». Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, che ha aggiunto: «Vanno introdotti immediati severi controlli. Non si perda tempo, si agisca nel giro di pochi giorni».
«Avvenire»: Ritardo deprecabile, ora né indugi né trucchi - «Deprecabile il ritardo, lodevole l'accelerazione, auspicabile l'attuazione immediata, purché non sia l'ennesimo inganno sulla pelle dei contribuenti». Il quotidiano dei vescovi Avvenire riassume così «le sensazioni che trasmette la notizia di un'intesa di principio tra i leader della maggioranza pro-Monti, per arrivare già in settimana a nuove norme sul finanziamento dei partiti».
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