Le Monde: Berlusconi lascia l'Italia come l'ha trovata
La sua «impotenza» figlia del conflitto di interessi. Resta da capire quanto durerà l'impronta culturale del Berlusconismo
ROMA - Dopo «anni di regno» scrive l'autorevole quotidiano francese Le Monde, «Silvio Berlusconi lascia l'Italia come l'ha trovata». Come a dire, nessun significativo cambiamento, nessuna riforma importante, nessuna svolta (a parte quelle relative ai suoi affari e ai suoi processi). E questo, spiega Le Monde, a causa del «conflitto di interessi».
Nell'articolo, in evidenza nell'edizione online, Le Monde parla dagli accenni fatti martedì scorso da Berlusconi ai temi della «responsabilità» e della «coscienza». Accenni, commenta Le Monde, «troppo tardivi e troppo rari».
«Dopo quasi dieci anni di regno nel corso degli ultimi diciassette anni, Berlusconi lascia l'Italia più o meno nello stato in cui l'ha trovata quando è andato al governo per la prima volta nel 1994. Per quanto riguarda invece le sue fortune personali e la sorte dei suoi processi, tutto va meglio di allora».
Il «bilancio del presidente uscente», incalza Le Monde, «è misero. Non è riuscito a effettuare la rivoluzione liberale che aveva promesso. Le tasse, che voleva ridurre, sono aumentate, almeno per quelli che le pagano. La frattura tra il nord, ricco e dinamico, e il sud, povero e assistito, è aumentata. Lo Stato, inefficace, resta frazionato in regioni, province, comuni, con competenze inestricabili. L'esecutivo, sotto la costante pressione del parlamento, è sempre molto debole. La televisione pubblica è sempre nelle mani dei partiti e la crescita continua a stagnare».
Resta da capire quanto durerà l'impronta culturale del Berlusconismo - Ma perché, si chiede Le Monde, un presidente del consiglio che ha avuto tanta «popolarità» e ha disposto di «mezzi finanziari e mediatici» mai vissuti prima non è riuscito a fare (quasi) nulla? «Questa impotenza ha una spiegazione: il conflitto di interessi. Silvio, l'uomo d'affari, ha considerevolmente ridotto il margine di manovra di Berlusconi il presidente del Consiglio».
Del resto, dice Le Monde» come cambiare il sistema pubblico televisivo e dei media quando si posseggono in prima persona almeno tre canali televisivi, una casa editrice e 40 giornali?
Come riformare la giustizia quando si è oggetto di 27 processi?
Come riformare gli ordini professionali quando si fanno eleggere in parlamento i propri avvocati? Come combattere l'evasione fiscale quando si commettono frodi in prima persona? Come affermare l'autorità dello Stato quando il proprio principale alleato, la Lega Nord, difende l'autonomia del Nord del paese.
Come rappresentare il genio degli italiani quando si è adepti del rito del bunga-bunga?».
Ma come sarà l'Italia senza Berlusconi conclude l'articolo?
«resta un'impronta culturale. Questa sarà senza dubbio dura da cancellare. 17 anni di berlusconismo hanno profondamente modificato gli italiani e ingigantito i loro difetti...un giorno forse sapremo se Berlusconi ha fatto gli italiani a sua immagine e somiglianza o se non sia vero il contrario».
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