Lampedusa, soccorsa imbarcazione: un cadavere a bordo
A bordo in 300, esclusi altri morti nel mare vicino la «carretta». Bindi: «Occorre intervento immediato». Bricolo: «La Nato non può solo bombardare»
PALERMO - La Guardia costiera ha trovato il cadavere di un immigrato a bordo di una carretta del mare rimasta in avaria nel Canale di Sicilia ad un novantina di miglia da Lampedusa e soccorsa nel pomeriggio. Sono in corso verifiche per capire se sull'imbarcazione ci siano altri morti, ma i soccorritori hanno comunque escluso che nel mare circostante il natante vi siano dei cadaveri.
La carretta del mare, sulla quale viaggiavano circa 300 profughi subsahariani, era stata segnalata in avaria in acque libiche da un rimorchiatore battente bandiera di Cipro, che però si era allontanato subito dopo dalla zona. A quel punto un elicottero della Capitaneria di porto partito da Catania ha raggiunto la barca per lasciare ai profughi in difficoltà acqua e viveri. Successivamente, da Lampedusa, sono partite quattro motovedette per portare a terra gli extracomunitari ridotti ormai allo stremo. I soccorsi non sono ancora arrivati a terra.
Tre immigrati sono stati intanto già recuperati dall'elicottero, tra loro c'è anche una donna incinta.
Belisario (Idv): Disumano...E il governo pensa solo ai CIE - «Disumano. Non c'è altro termine per definire quello che è accaduto, accade, e, temo, accadrà ancora nelle acque a largo di Lampedusa». A dichiararlo il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario, che chiede «che altro deve succedere affinchè il governo italiano attui una politica di accoglienza che permetta la prevenzione delle tragedie?».
«Non è possibile che un Paese democratico e cosiddetto sviluppato non sia in grado di evitare, con una strategia che vada dagli accordi internazionali, alle politiche di investimento nei Paesi più poveri e massacrati dalle guerre, dall'accoglienza all'integrazione sociale, che uomini, donne e bambini perdano la vita in questo modo. Il governo - conclude Belisario - si ricorda dei principi cattolici della solidarietà e dell'accoglienza solo quando gli conviene. Altrimenti, nella partita a scacchi con la Lega, vince la strategia razzista e xenofoba del Carroccio che pensa solo ad estendere la permanenza nei Cie, vere e proprie carceri a cielo aperto, a quei poveracci che hanno la 'fortuna' di toccare terra italiana».
Bricolo: La Nato non può solo bombardare - «La Nato deve capire che non è lì solo per bombardare le città libiche. Diventa prioritario che, in ottemperanza del mandato ricevuto, blocchi le imbarcazioni in partenza da quelle coste e le rimandi indietro per evitare le troppe morti alle quali stiamo assistendo. La Nato non può chiudere gli occhi e ignorare il fatto che è lì per proteggere i civili in difficoltà. Un compito al quale non può sottrarsi». Lo dichiara Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato.
«Se fosse vero che la Nato non ha soccorso il barcone in avaria in acque libiche sarebbe gravissimo. Chiediamo al Governo - prosegue - di verificare l'accaduto e di rispettare l'impegno che si è preso attraverso il nostro ordine del giorno approvato a margine del decreto rimpatri».
«Il nostro documento prevede - spiega Bricolo - che il Governo esiga, in tutte le competenti sedi internazionali, a partire dal Consiglio dell'Atlantico del Nord, che alle forze aeronavali attualmente impegnate nell'operazione Unified Protector, avviata in nome dell'esigenza di proteggere delle popolazioni civili dalla violenza, siano assegnati compiti anche nel campo della prevenzione dei flussi migratori non controllati diretti dal Maghreb verso l'Europa, che potrebbero nascondere infiltrazioni di organizzazioni criminali e traffici di esseri umani. L'altro compito - conclude - è quello della prestazione dei necessari soccorsi ai natanti che risultassero in difficoltà».
Bindi: Occorre un intervento immediato - «Una nuova terribile strage di vite innocenti nel Mediterraneo. Ci auguriamo che il bilancio delle vittime non sia così spaventoso come le prime notizie fanno supporre. Non bastano più le parole di pietà per la doverosa solidarietà ai superstiti. Occorre un intervento immediato, per evitare che viaggi dei migranti si trasformino in traversate della morte». Lo sostiene Rosy Bindi, vice-presidente della Camera e presidente dell'Assemblea nazionale del Partito Democratico.
«Il governo italiano si scuota dal torpore e provi a incalzare con un'iniziativa politica forte e autorevole gli organismi internazionali e l'Europa - suggerisce Bindi -. L'impotenza della politica rischia di alimentare l'indifferenza delle coscienze.«
Api: Basta con l'orrore di morti innocenti - «È una tragedia senza fine. Dobbiamo intervenire. Non possiamo continuare ad essere spettatori di questo strazio di umanità. È arrivato il momento di istituire un tavolo permanente che coinvolga esponenti di maggioranza, opposizione e del volontariato sui temi degli ultimi, degli emarginati, dei sofferenti. Mentre il Paese affronta la crisi economica non possiamo dimenticare la condizione di chi come gli immigrati perde la vita in un viaggio verso la speranza di un avvenire migliore». Così Donato Renato Mosella, deputato di Alleanza per l'Italia sulla tragedia avvenuta oggi a largo delle acque libiche, a 90 miglia dall'isola di Lampedusa.
«Riconosciamo che ci troviamo di fronte ad un'emergenza enorme - continua Mosella - capace di sconvolgere qualsiasi piano di intervento umanitario. È richiesta una volta di più una reazione corale del nostro Paese per arginare e porre fine a quella che per molti rischia di diventare una tragica quanto inevitabile routine».
«Sono necessarie - sottolinea - da parte del governo e in particolare del Ministro Maroni iniziative per controllare i flussi migratori soprattutto dalla Libia, dove poco è stato fatto. Siamo di fronte a scafisti disumani, che commettono crimini contro l'umanità. È su questo terreno che dobbiamo lavorare, perché gli scafisti si rendono colpevoli di orrori che non possiamo e non vogliamo tollerare. Servono a poco i decreti approvati sotto la pressione dell'opinione pubblica. Fanno pensare che questa è l'ultima tragedia mentre tutti sappiamo che non è così. Se non si interviene efficacemente morti e sbarchi si ripeteranno».
Orlando (Idv): Governo è immobile, intervenga l'Onu - «Ormai siamo in piena emergenza umanitaria. Questo carico di morte è diventato insopportabile e dobbiamo arrenderci di fronte all'inefficienza e immobilità di questo governo. Ogni vita umana è per noi sacra ed è per questo che chiediamo un gesto di umanità da parte del governo italiano, che dovrebbe chiedere urgentemente l'intervento dell'Onu, per far cessare questa strage degli innocenti che ha raggiunto livelli senza precedenti». Lo ha affermato in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando.
«L'Italia - ha aggiunto- non può ricordarsi degli organismi internazionali solo per chiedere interventi, anche di natura militare, per Paesi lontani e non per una dramma che si consuma nei nostri confini e nelle nostre acque territoriali».
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