Gasparri: Diamoci una calmata, chi critica cerca visibilità
«Certe esternazioni danneggiano, non mi è piaciuto l'intervento di Galan»
ROMA - «Qui si devono dare tutti una calmata». A dirlo, in un'intervista al Secolo XIX è il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, il quale si dice «sicuro» che dietro le critiche rivolte da Giancarlo Galan a Giulio Tremonti «non c'è Berlusconi».
A suo giudizio, in campagna elettorale queste esternazioni «non aiutano, sono errori politici e creano inutili complicazioni». «Sto lavorando da settimane - ha sottolineato - per riportare un clima di concordia nel partito. E quindi, a maggior ragione, non mi piace il modo in cui Galan è intervenuto nel dibattito, tirando in ballo anche Cicchitto e La Russa. Galan non è sempre stato un personaggio eccentrico: è uno che per 15 anni ha fatto il presidente della Regione Veneto e ora è approdato alla ribalta della politica nazionale, accolto nel governo come ministro. Penso che dovrebbe dare un contributo costruttivo invece di polemizzare su cose scontate. Le risorse? E' fin troppo facile polemizzare con il ministro che custodisce i cordoni della borsa: lui fa il mestiere più scomodo e impopolare».
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