«La Chiesa non può trovare migliore alleato di noi»
«Condividiamo gli stessi valori, dalla difesa dei cristiani, alle politiche per la famiglia, ai temi della vita»
ROMA - Non c'è possibilità che a sinistra la Chiesa cattolica individui «un punto di riferimento più forte» rispetto all'attuale maggioranza. E' la convinzione del ministro degli Esteri, Franco Frattini, che dice la sua sul tema dei rapporti tra Vaticano e governo, due giorni dopo l'intervento del cardinale Angelo Bagnasco in cui a molti è apparso evidente un riferimento a Silvio Berlusconi e il recente caso giudiziario che coinvolge il presidente del Consiglio.
IL CENTRODESTRA SI BATTE IN DIFESA DEI CRISTIANI - «Prendo proprio un commento che ho trovato sul Corriere della Sera, che spiega bene le ragioni per le quali il rapporto tra il centro destra e la chiesa durerà», spiega Frattini a Radio anch'io commentando l'intervento del presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), «E che ovviamente è giusto che sia così. Perchè ci basiamo su principi che sono comuni. Il nostro lavoro, voglio citarlo soltanto perchè le prime sei pagine del discorso del cardinale Bagnasco riguardano l'intolleranza contro i cristiani, un'azione per cui sono impegnato, e solamente dieci righe sono dedicate alla questione morale nazionale e all'eccesso di azioni investigative. Il tema della tolleranza contro i cristiani, per esempio, che è pilastro della politica estera di questo governo, unisce la chiesa e questo centro destra».
LA SINISTRA NON PUO’ ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO - Come, ha proseguito Frattini, «le politiche per la famiglia, il quoziente familiare, i temi della vita. Noi non vediamo a sinistra una possibilità che davvero la Chiesa cattolica trovi lì un punto di riferimento più forte del nostro. Lo dico argomentandolo, non facendo slogan».
IL CASO RUBY USCIRA’ PRESTO DI SCENA - Quanto a Ruby, Frattini è convinto che sparirà dalle cronache come Noemi Letizia e Patrizia D'Addario.
«Credo che uscirà presto, via via che verranno alla luce quelle che sono le realtà di fatto, le spiegazioni date dai testimoni, coloro che erano presenti, le stesse ragazze interessate che sono state purtroppo dipinte puramente e semplicemente come delle prostitute», prosegue Frattini, «Offendendone in modo talvolta irreparabile l'immagine.
LE RAGAZZE COINVOLTE NEGANO DI ESSERE PROSTITUTE - Questi sono danni gravi. Credo sia difficile dire che nessuno debba un domani risponderne, perchè quando si infanga l'immagine di una ragazza di 20 o 18 anni dipingendola tout court come una prostituta e poi emerge dalle sue stesse dichiarazioni e da quelle di tutti gli altri che ciò non è, chi pagherà per questo?».
Quindi «io credo», conclude il ministro degli Esteri, «che la vicenda sarà forse un effetto boomerang favorevole all'immagine personale del presidente del Consiglio, dopo tanto fango» che gli è piovuto addosso.
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