28 agosto 2025
Aggiornato 08:00
La battaglia alla Camera

Fini soddisfatto: volevano emarginarci, ma siamo determinati

Il Presidente della Camera: «Vorrei vedere certe facce... La fine degli attacchi è illusione, ora il partito». Martedì al via progetto fondativo, poi manifesto delle idee

ROMA - Luca Barbareschi interviene, minaccia di votare contro la fiducia. Gianfranco Fini prende in mano l'agenzia che gli ha appena passato il suo portavoce Fabrizio Alfano, c'è Giorgio Napolitano soddisfatto per il fatto che continui la legislatura e prevalga la stabilità. E' il sigillo che di fronte ai deputati di Fli riuniti nella sede di Fare Futuro il Presidente della Camera mette sulla decisione di votare la fiducia al governo.
E però Fini non ha dimenticato il tentativo di Silvio Berlusconi di rendersi autosufficiente da Fli. Non l'ha dimenticato e anzi, subito dopo il voto a salutato con soddisfazione, riferiscono fonti a lui vicine - l'esito del voto di stasera. E' fallito il tentativo di renderci ininfluenti, avrebbe detto, ora vorrei vedere chi diceva che FLI non sarebbe stata determinante. Fallito il tentativo di emarginare FLI, ma nel contempo «riconosciuto», anche solo implicitamente, il ruolo del nuovo gruppo parlamentare.
Un conto è la responsabilità, però, altro è lo scetticismo che l'ex leader di An dispensa di fronte alla reale tenuta del quadro politico. E' un'illusione pensare che la legislatura proseguirà senza altri scossoni, ragiona con i suoi deputati il Presidente della Camera, così come difficilmente si arresteranno gli attacchi rivolti contro Fli e il suo leader. Tanto che, quasi a giustificarsi per quella risata solo accennata durante il discorso del Cavaliere, Fini dice: «Non ho potuto trattenere un sorriso quando ho visto il presidente del Consiglio che si definisce dialogante...».

Ma è la scelta di annunciare un'accelerazione del nuovo partito ad agitare nuovamente il quadro. E' Fini a spiegarne le ragioni: Bisogna dare uno sbocco e una veste alla scelta di dar vita ai gruppo autonomi. Che forma assumerà il «nuovo soggetto politico» lo si deciderà martedì. Ma al massimo entro i primi due mesi del 2010, sono i calcoli che si fanno in FLI, dovrebbe tenersi il battesimo costituente, a meno che la situazione non precipiti e già la convention di Perugia a novembre diventi l'occasione per la nascita del soggetto politico. Di partito ne discuteranno martedì, dunque, con i gruppi FLI di camera e Senato (e con gli eurodeputati finiani) e nelle prossime settimane Adolfo Urso e Roberto Menia assumeranno ruoli nel processo fondativo, al pari di Carmelo Briguglio e Silvano Moffa. Tutti contribuiranno a lanciare probabilmente un manifesto fondativo, raccogliendo le idee per il battesimo del nuovo soggetto. Ma intanto ci sarà da discutere fin dalla prossima settimana su come guidare questo processo, con i falchi pronti a spingere sull'acceleratore e convinti che si potrebbe puntare convintamente anche sulla convention di Perugia, ai primi di novembre. Proprio l'appuntamento di Generazione Italia a Perugia diventerà l'occasione per riunire anche le altre sigle, dal Secolo a Fare Futuro e Area nazionale, per costituire appunto l'arcipelago.

Che ruolo assumerà Fini nel nascente soggetto politico? Da giorni si rincorrono indiscrezioni su imminenti dimissioni del Presidente, ipotesi tornata a circolare anche oggi di fronte all'annuncio dell'avvio della fase costituente. Di ufficiale ci sono le parole del portavoce Alfano: Le dimissioni da presidente della Camera sono da escludere. Quello di martedì è l'avvio di un processo politico che avrà i suoi tempi, bisognerà poi vedere chi sarà eletto presidente del nuovo soggetto politico. Non è detto che sia Fini. Quanto alle scelte politico-parlamentari delle prossime settimane, Fini ha chiesto ai capigruppo in commissione di sollevare in sede di gruppo eventuali difficoltà e di decidere insieme la linea, in modo da mostrarsi compatti. Certo la scelta di Fabio Granata di votare contro la fiducia ha determinato qualche malumore in FLi. Alcuni deputati hanno incontrato Fini lamentando la scelta autonoma di Granata. Dal canto suo Fini non ha nascosto irritazione per questa scelta. E sempre di oggi è la decisione di Pasquale Viespoli di dimettersi da sottosegretario per assumere l'incarico di capogruppo al Senato.