5 maggio 2024
Aggiornato 20:00
Lo scontro nel PDL

Fini alla prova del voto su Caliendo, oggi incontro con l'Udc

Si cerca la convergenza sull'astensione sulla mozione di sfiducia al Sottosegretario

ROMA - L'opposizione mercoledì voterà ovviamente per la sfiducia a Giacomo Caliendo. Ma i gruppi parlamentari dell'Udc e dei «dissidenti» finiani si incontreranno oggi e tenteranno una convergenza sulla scelta da esprimere sulla mozione di sfiducia al sottosegretario, al voto domani alla Camera. Sulla testa di Caliendo, unico fra i membri del Governo sotto inchiesta nell'indagine P3 a non essersi dimesso e aver ricevuto la conferma della fiducia dal Premier Silvio Berlusconin e dal suo Ministro di riferimento, si gioca la partita politica dell'estate. Si voterà dalle 17 in diretta tv. Sarà l'ultimo degli appuntamenti della Camera, a meno che da quel voto non scaturisca una improbabile crisi di governo.

Lo show down sul sottosegretario avrebbe potuto evitarlo solo il Governo, ritirando i decreti in scadenza, grimaldello usato dalle opposizioni per imporre il voto sulla mozione ora anzichè a settembre. La maggioranza avrebbe avuto numeri e strumenti per evitare il voto ma ha preferito non farlo. E così il voto di mercoledì sarà il primo test parlamentare su tenuta e livello di coesione della maggioranza da qualche giorno non più solo Pdl-Lega ma Pdl-Lega-Fli.

Le opposizioni che hanno proposto la sfiducia, Pd e Idv, cantano vittoria. Ed è scontato come voteranno. Con i loro voti soltanto, però, Caliendo è già salvo in partenza. L'Udc, invece, non si pronuncia e si mette al centro del gioco, incuneandosi nella partita tutta interna al centrodestra che si giocherà e misurerà insieme i rapporti di forza fra Berlusconi, Bossi e Fini e al contempo la tenuta stessa dei nuovi gruppi parlamentari finiani.

L'astensione, formula girata con forza in queste ore come mezza via che metterebbe d'accordo falchi e colombe finiane, se data solo dai 33 finiani da un lato non basterebbe a salvare Caliendo e dall'altro segnerebbe l'isolamento del nuovo gruppo. Se invece anche l'Udc decidesse di astenersi, la sfiducia non passerebbe a larghissima e il voto dei finiani non risulterebbe quello determinante per il 'salvataggio'.