Ceccanti: «Quella europea non può essere Vandea proporzionalismo»
«Pure Barbera e Bodrato lo sostenevano fin dal '93»
«Era il 4 novembre 1993 quando due deputati, Augusto Barbera e Guido Bodrato, con la proposta di legge n. 3309 segnalavano che quella legislatura aveva già varato 'importanti modifiche in materia elettorale' citando quelle del marzo precedente per comuni e province e quelle di agosto per Camera e Senato. Mentre, nella commissione per le riforme De Mita-Jotti in cui stavano lavorando, c'era già 'un serrato dibattito sulla modifica della legge elettorale regionale' (che poi dovette attendere il febbraio 1995)».
Lo ricorda il senatore del Pd, Stefano Ceccanti, che così continua, «Più di quindici anni fa Barbera e Bodrato segnalavano che non poteva e non doveva restare immutato il solo sistema elettorale per le europee 'a fortissima connotazione proporzionale, tale da incentivare una frammentazione esasperata' rispetto al quale proponevano 'un sistema di soglie intorno al 5 per cento dei voti validi che evita la frammentazione esasperata senza comprimere il pluralismo'».
Sbarramento al 4 per cento - «Più di quindici anni dopo - aggiunge Ceccanti - cercare di fermare lo sbarramento al 4 per cento, unica riforma oggi possibile, non sarebbe solo un colpo alla credibilità del Pd, che ha la volontà di semplificazione nel suo codice genetico, ma sarebbe soprattutto una ferita alla credibilità del Paese, unica grande democrazia a spappolare la propria rappresentanza in piccoli gruppi familiari e amicali anziché a selezionarla in partiti degni di questo nome. Non ci sono considerazioni di parte e di breve periodo che possano giustificare un simile cambiamento di rotta, lasciando che il sistema per le europee sia la residua Vandea della proporzionale pura, come - conclude il senatore del Pd - Barbera e Bodrato volevano già evitare nel '93».
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