4 maggio 2024
Aggiornato 22:00
Missioni militari

«Continueremo a sostenere l'Iraq»

Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, durante un sua visita a sorpresa a Baghdad al termine di un incontro con Hoshyar Zebari, ministro degli Esteri iracheno

«L’Italia continuerà a sostenere il processo di ricostruzione e di stabilizzazione dell’Iraq, in primo luogo contribuendo ad addestrare le forze di polizia locali, come sta già facendo». Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, durante un sua visita a sorpresa a Baghdad al termine di un incontro con Hoshyar Zebari, ministro degli Esteri iracheno. «L’Italia si conferma portatore di valori assoluti e vuole continuare ad aiutare l’Iraq non solo del campo della sicurezza ma anche nel far rivivere la sua straordinaria cultura», ha osservato il nostro capo della Farnesina riferendosi al salvataggio da parte del nostro Paese del museo nazionale di Bagdad. A questo proposito Frattini ha dichiarato che «siamo orgogliosi di aver guidato il salvataggio di questo straordinario museo. Un eccezionale patrimonio dell’umanita’ dove si vedono e si toccano con mano le origini della civiltà moderna».

L’Italia, infatti, negli ultimi quattro anni ha guidato le operazioni di ricostruzione e di restauro della struttura e i carabinieri dal 2003 - appena conclusa l’offensiva contro Saddam Hussein - hanno cominciato a catalogare le opere presenti nel museo e a lavorare insieme alle forze di sicurezza locali per recuperare molte opere d’arte rubate negli ultimi anni. Anche il Parlamento e il governo avevano manifestato il pieno consenso a un’azione di salvaguardia artistica nel territorio iracheno. Tanto che per aiutare Bagdad fu mobilitato un esercito di professionisti italiani tra storici d’arte, archeologi, militari e tecnici.

Frattini ha anche discusso con il suo omologo iracheno dell’accordo tra Bagdad e Washington che regolerà da gennaio 2009 la presenza delle truppe Usa nel Paese. A questo proposito il capo della Farnesina ha affermato che «l’Italia auspica che le preoccupazioni da parte di Siria ed Iran sull’accordo tra il governo iracheno e gli Stati Uniti per il ritiro delle truppe americane entro la fine del 2011 trovino risposta positiva, si riducano e finiscano per scomparire. Auspichiamo anche che l’accordo sia ratificato presto dal Parlamento e in larga maggioranza, al fine di restituire alle autorità irachene la piena sovranità ed il pieno controllo sul loro territorio».

Infine, i due ministri degli Esteri hanno affrontato la delicata questione delle persecuzioni dei cristiani nel nord dello Stato mediorientale. Zebari ha assicurato a Frattini che «non c’e’ nessuna persecuzione di minoranze, soprattutto di quella cristiana che partecipa a tutte le attività del Paese, e il governo iracheno ha anche intrapreso azioni per salvaguardare la loro sicurezza nella zona di Mosul e in tutte le altre zone in cui sarà necessario». Frattini, che nei giorni scorsi si era detto preoccupato, ha risposto alle parole del suo omologo esprimendo apprezzamento per «il nuovo e più forte impegno del governo iracheno nel proteggere le minoranze cristiane. L’Italia apprezza questo in modo particolare».