25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Meeting alla Trump Tower

Cosa vuole fare Trump con la Silicon Valley

Alla Trump Tower i guru hi-tech che avevano sostenuto Hillary Clinton hanno incontrato il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America, che ha tenuto un lungo discorso davanti ai presenti

WASHINGTON - Giulio Cesare sbarca nella Silicon Valley. Se non lui almeno il suo genio o, più semplicemente, il suo proverbiale e molto romano buonsenso: se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico.

Trump incontra i big tecnologici statunitensi
Forse è questo il senso autentico dell'incontro alla Trump Tower di New York tra il presidente eletto e gli amministratori delegati dei più importanti colossi tecnologici statunitensi. Che qualcuno ha letto, con troppa superficialità, come un andare a Canossa dopo i recenti e spettacolari endorsement nei confronti della rivale democratica, Hillary Clinton.

Trump alla Silicon Valley: Siamo qui per voi
Donald Trump, molto meno sprovveduto di come viene abitualmente dipinto, non si è lasciato sfuggire l'occasione per dare un segnale di distensione nei confronti dei guru della Silicon Valley. «Siamo qui per voi, sono qui per aiutarvi a fare meglio e sono contento che ci sia stato un buon periodo di rialzi e spero che questa situazione possa continuare", ha esordito il presidente eletto aprendo la riunione che poi è continuata in privato.

C'erano tutti i colossi da Amazon a Microsoft
Alla Trump Tower si sono recati Jeff Bezos di Amazon, Mark Zuckerberg di Facebook, Ginni Rometty di Ibm, Satya Nadella di Microsoft e Tim Cook di Apple, per citare solo i più importanti, molto critici nei confronti del candidato repubblicano e delle sue politiche di chiusura al libero scambio che negli ultimi otto anni, sotto la presidenza di Barack Obama, hanno fatto la fortuna di queste aziende.

Apple ha spostato la produzione in Cina
Apple, Google e Facebook sono cresciute in maniera iperbolica sotto l'ala di una Casa Bianca sempre pronta a sostenere le loro politiche aziendali. E adesso? Trump in campagna elettorale ha dichiarato che intende riportare il lavoro negli Stati Uniti e aveva attaccato Apple, tra gli altri bersagli, dopo che negli ultimi 20 anni ha spostato tutta la sua produzione in Cina.

Se son rose fioriranno
Come elemento mediatore Trump ha scovato Peter Thiel, imprenditore della Silicon Valley e amico personale di tutti i guru hi-tech, fondatore con Elon Musk di Paypal, un repubblicano di ferro e soprattutto sostenitore della prima ora del tycoon. Se sono rose, sia pure digitali, fioriranno.